Tour de France 2018, tutti i ritiri

Durano solo un giorno i 176 corridori al via del Tour de France 2018. Se nella prima frazione, malgrado le numerose cadute, tutti sono riusciti a portare a termine la tappa inaugurale, non così nei giorni successivi. Come ogni grande corsa a tappe, inevitabile infatti vedere, nel corso delle tappe, corridori costretti al ritiro, per malattia, infortunio o squalifica. Un dazio da pagare quasi inevitabile per le varie squadre, ben consapevoli delle difficoltà di una corsa indisiosa, sentita e nervosa come la Grande Boucle.

Primo ritirato ufficiale è Tsgabu Grmay (Trek-Segafredo), sofferente di problemi intestinali da qualche giorno e costretto ad arrendersi nella prima parte della seconda frazione. In ammiraglia sale successivamente anche Luis Leon Sanchez (Astana), questa volta per infortunio dopo essere finito rovinosamente a terra e riportando numerose fratture. Malgrado le difficoltà, tutti gli altri  corridori portano a termine la tappa, riuscendo successivamente a partire e concludere anche la cronosquadre. Nel corso della quarta frazione una caduta nei chilometri finale costringe Axel Domont (AG2R La Mondiale) a dare forfait per la frattura della clavicola, riducendo a sei il numero di compagni di squadra a disposizione di Romain Bardet.

Sono tre i corridori invece che lasciano nel corso della quinta frazione. A non prendere il via sono Tiesj Benoot (Lotto Soudal), per le conseguenze della caduta del giorno prima, e, più a sorpresa, Michael Matthews (Team Sunweb), vittima di problemi gastrointestinali. Dura invece pochi chilometri la tappa di Robert Kiserlovski (Katusha-Alpecin), che finisce a terra a causa di uno spartitraffico riportando una frattura alla clavicola.

La sesta, la settima e l’ottava giornata non creano problemi al gruppo, che non vede defezioni e rimane composto da 170 corridori. L’inferno del pavé provoca un sacco di cadute, ma i ritiri arrivano prima di entrare nei quindici settori. Alla partenza non firma Tony Martin (Katusha-Alpecin), dolorante per il giorno prima. Durante i primi chilometri finiscono a terra Richie Porte (BMC) e José Joaquin Rojas (Movistar), entrambi costretti a salire sull’ammiraglia.

La nona tappa lascia i suoi strascichi anche per la successiva, nonostante il giorno di riposo. Non prendono il via della prima giornata di montagna né Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale) né Jens Keukeleire (Lotto Soudal), usciti malconci da Roubaix. Tutti i 165 partenti riescono a portare ad arrivare al traguardo entro il tempo massimo.

Nel corso dell’undicesima tappa finiscono invece fuori tempo massimo in tre: Mark Cavendish e Mark Renshaw (Dimension Data) e Marcel Kittel (Katusha-Alpecin). In gara restano 162 corridori. La dodicesima prende il via senza Rigoberto Uran (Education First-Drapac Cannondale) e prosegue con i ritiri in gara di Tony Gallopin (Ag2R La Mondiale), Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo), Rick Zabel (Katusha-Alpecin), Fernando Gaviria (Quick-Step Floors), André Greipel e Marcel Sieberg (Lotto Soudal), mentre Rein Taaramäe (Direct Energie) e Dmitrij Gruzdev (Astana) tagliano il traguardo dell’Alpe d’Huez oltre il tempo massimo consentito. Restano così in gara 153 atleti.

Altro non partente di primissimo piano: la tredicesima tappa si corre infatti senza Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) per le conseguenze della caduta sull’Alpe d’Huez. Tutti concludono la tappa e ripartono il giorno seguente, che vede tuttavia il ritiro di Patrick Bevin (BMC), fermato da un problema gastrointestinale. Nessuna defezione invece nel corso della quindicesima frazione.

La sedicesima si apre senza Gianni Moscon (Sky), squalificato dalla giuria dopo un colpo proibito rifilato ad Elie Gesbert (Fortuneo-Samsic), Serge Pauwels (Direct Energie) e Damien Howson (EF Education First-Drapac Cannondale), costretti ad alzare bandiera bianca in seguito alle cadute subite nei giorni precedenti, e si conclude senza Tim Declercq (Quick-Step Floors), che non taglia il traguardo di Bagnères-de-Luchon. In gara restano 147 corridori.

La diciassettesima non vede schierarsi ai nastri di partenza Philippe Gilbert (Quick-Step Floors), costretto al ritiro a causa della frattura alla rotula del ginocchio sinistro provocata dalla caduta nella discesa del Col du Portet d’Aspet, e vede i 146 superstiti tagliare il traguardo di Saint-Lary-Soulan. Malgrado alcuni corridori appaiano ancora sofferenti, a partire da Peter Sagan (Bora-hansgrohe) caduto il giorno prima, anche la diciottesima tappa vede il gruppo completo partire ed arrivare. Nel corso dell’ultima frazione pirenaica decide di salire sull’ammiraglia Jelle Vanendert (Lotto Soudal), lasciando la sua squadra con solo tre uomini. Tutti i superstiti ripartono e concludono la cronometro della ventesima tappa e la passerella di Parigi, mantenendo a quota 145 il numero di corridori arrivati al traguardo.

Ritiri Tour de France 2018

Tappa 1

Tappa 2
Tsgabu Grmay (Trek-Segafredo)
Luis Leon Sanchez (Astana)

Tappa 3

Tappa 4
Axel Domont (AG2R La Mondiale)

Tappa 5
Michael Matthews (Team Sunweb)
Tiesj Benoot (Lotto Soudal)
Robert Kiserlovski (Katusha-Alpecin)

Tappa 6

Tappa 7

Tappa 8

Tappa 9
Tony Martin (Katusha-Alpecin)
José Joaquin Rojas (Movistar)
Richie Porte (BMC)

Tappa 10
Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale)
Jens Keukeleire (Lotto Soudal)

Tappa 11
Mark Cavendish (Dimension Data)
Marcel Kittel (Katusha-Alpecin)
Mark Renshaw (Dimension Data)

Tappa 12
Rigoberto Uran (EF Education First-Drapac Cannondale)
Tony Gallopin (Ag2R La Mondiale)
Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo)
Fernando Gaviria (Quick-Step Floors)
André Greipel (Lotto Soudal)
Marcel Sieberg (Lotto Soudal)
Rick Zabel (Katusha-Alpecin)
Rein Taaramäe (Direct Energie)
Dmitrij Gruzdev (Astana)

Tappa 13
Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida)

Tappa 14
Patrick Bevin (BMC)

Tappa 15

Tappa 16
Gianni Moscon (Sky)
Serge Pauwels (Direct Energie)
Damien Howson (EF Education First-Drapac Cannondale)
Tim Declercq (Quick-Step Floors)

Tappa 17
Philippe Gilbert (Quick-Step Floors)

Tappa 18

Tappa 19
Jelle Vanendert (Lotto Soudal)

Tappa 20

Tappa 21

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