Tour de France, inviata una lettera a Nibali per la caduta sull’Alpe d’Huez

Primo atto formale del Tour de France nei confronti di Vincenzo Nibali a seguito della caduta, provocata da un tifoso e costata una frattura vertebrale che ne ha pregiudicato il prosieguo della stagione, in cui è incappato il portacolori della Bahrain-Merida nel corso della tappa con arrivo all’Alpe d’Huez del 19 luglio 2018. La Grande Boucle ha scritto al vincitore dell’edizione 2014 lo scorso 16 gennaio, riportando l’elenco delle misure di sicurezza poste in essere quel giorno e spiegando come, per la prima volta sulla storica salita alpina, fossero stati impiegati 40 agenti di sicurezza: “Altra novità – si legge nella missiva riportata oggi dalla Gazzetta dello Sport – un cordone di protezione integrale nella curva degli olandesi. Abbiamo realizzato una campagna di comunicazione solo per la sicurezza”.

La lettera, come sottolinea la rosea, è stata trasmessa in risposta a quella partita dall’Italia il 20 luglio dallo studio Malucchi & Baldi di Pistoia. Sul tavolo potrebbe tuttavia essere messa l’ipotesi di un risarcimento economico per il 34enne messinese. Inoltre è sempre in corso l’inchiesta della Procura di Grenoble su quanto avvenuto in occasione della dodicesima frazione della scorsa edizione, quando la tracolla di uno spettatore si agganciò al manubrio della bicicletta di Nibali facendolo rovinare a terra. Ad oggi non è ancora stato associato un nome e un cognome del responsabile dell’accaduto, ma sarebbe intanto emerso che prima dell’incidente l’unico gendarme presente sul posto avesse già segnalato tutte le criticità e richiesto rinforzi immediati, ricevendo tuttavia soltanto l’invio di un collega.

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