Soudal-QuickStep, Patrick Lefevere su Gianni Moscon: “Ingaggiato al minimo salariale, se andrà bene poi rivedremo il contratto”

Gianni Moscon è uno dei numerosi corridori che Patrick Lefevere ha inserito nell’organico 2024 della Soudal-QuickStep. Il trasferimento del corridore trentino alla formazione belga è stata una delle sorprese della recente finestra invernale di CicloMercato, considerate anche le due annate molto complicate vissute dall’azzurro con la maglia dell’Astana Qazaqstan. Moscon, 29 anni, ha però dimostrato negli anni un talento notevole, soprattutto per quel che riguarda le Classiche di un giorno ed ecco quindi materializzarsi un nuovo scenario, in una delle squadre che in passato più ha segnato proprio quell’ambito di corsa.

“Io credo molto in Moscon e sono felice che corra per noi – le parole di Patrick Lefevere affidate a Het Nieuwsblad – Le sue prime uscite stagionali sono state difficili, ma dopo due anni complicati questa è una cosa tutt’altro che anormale. Se Gianni ritroverà la sua forma migliore con la nostra maglia addosso, io sarò un dirigente felice“.

Lo stesso dirigente rivela, dal suo punto di vista, come si è svolta la trattativa: “L’agente di Moscon, Giovanni Lombardi, si è fatto avanti lo scorso autunno. Io avevo detto subito di no perché avevo finito i fondi a disposizione per fare la squadra. Lombardi però mi ha raccontato che Gianni avrebbe voluto correre solo con noi e che se non fosse andata così avrebbe smesso e sarebbe andato a coltivare le mele in Italia. Io allora ho proposto loro il contratto di un neoprofessionista, al minimo salariale. Non mi crederà nessuno, ma l’ho fatto provando un po’ di vergogna. È la stessa cosa che è successa ai tempi con Mark Cavendish. Abbiamo anche stabilito che se le sue prestazioni saranno buone, vedremo di modificare qualcosa in chiave contrattuale”.

Alla fine, le parti si sono trovate d’accordo, con qualche altro ostacolo sulla trattativa: “Moscon ha una certa reputazione alle spalle – aggiunge Lefevere – Per me non era un problema, ma per Specialized (il fornitore delle biciclette – ndr) lo era. Loro mi hanno mandato una mail con una serie di preoccupazioni. Da buoni statunitensi, pensano a salvaguardare la loro immagine. Con Gianni ho parlato di comportamenti quando ci siamo visti, ma non sono preoccupato, anzi. Ora che lo conosco meglio, lui mi pare un italiano atipico: mai parole grosse e un carattere piuttosto calmo giù dalla bicicletta”.

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