Ag2r, Romain Bardet gradisce la leadership condivisa: “Buono potersi giocare più carte al Tour. Non ci pesteremo i piedi”

Romain Bardet è contento di non essere leader unico al Tour de France 2020. Il corridore dell’Ag2r, infatti, dovrà dividere i gradi di capitano del suo team con Pierre Latour, che già nello scorso inverno era stato individuato come leader per la Grande Boucle. Inizialmente, infatti, Bardet avrebbe dovuto fare il suo debutto in carriera al Giro d’Italia, ma il coronavirus l’ha costretto a stravolgere i piani e a dirigersi al Tour, dove però non è certo che farà classifica. Quel che è certo, invece, è che la formazione di Vincent Lavenu ha voluto fortemente il suo uomo più rappresentativo al Tour de France.

“Quello che è successo è stato un duro colpo per gli sponsor e per l’intera economia del ciclismo e quindi il team mi ha chiesto subito di andare al Tour – ha dichiarato il classe ’90 a L’Equipe – Era una richiesta comprensibile e in linea con il mio pensiero. Sono un corridore e non riuscivo a immaginarmi fermo a settembre. In più questa è la migliore preparazione per i mondiali”.

Mondiali che sembrano essere l’obiettivo più importante della stagione per l’ex vice campione del mondo: “Ai Mondiali probabilmente i migliori non saranno quelli che hanno lottato fino all’ultimo per la classifica al Tour, ma gli scalatori che si prenderanno qualche giornata di riposo, senza battagliare ogni giorno”.

Tuttavia, il corridore transalpino non vuole parlare di gerarchie in vista del Tour: “Non si può parlare di gerarchia. Vedete le squadre come sono costruite ora, è una cosa buona avere più carte da giocare. Io non pesterò i piedi a Pierre e lui non pesterà i miei. Siamo complementari e andiamo molto d’accordo”.

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