DSM-Firmenich-PostNL, Romain Bardet: “Nel ciclismo moderno siamo solo esecutori, vorrei vincere una tappa al Giro”

Romain Bardet è pronto ad affrontare la quarta stagione con la maglia del Team dsm-firmenich – PostNL. Lo scalatore francese, reduce da un 2023 discreto, punta a far fruttare la propria esperienza anche nel corso di questa stagione andando alla ricerca di un successo che gli manca dal Tour of the Alps del 2022, poco prima di un Giro d’Italia in cui sembrava tornato pronto per recitare un ruolo da protagonista. Intervistato da Eurosport in occasione delle Etoiles du sport, di fine novembre a Tignes, ha criticato la concentrazione dei talenti in troppe poche squadre, che ai suoi occhi in parte danneggia il ciclismo. Inoltre ha confermato di apprezzare il ruolo di chioccia per i giovani, non avendo più la voglia di lottare per la classifica generale dei Grandi Giri, facendo inoltre una analisi interessante, come suo solito, sulla situazione del ciclismo attuale.

Crede innanzitutto che gli equilibri non cambieranno, ragionando non solo su quanto fatto dalla Jumbo-Visma, ma anche dalla UAE Team Emirates con Adam Yates: “Vedo ancora una densificazione del gruppo dei migliori in due/tre squadre che dominano. E per gli altri è complicato”, sottolinea non senza amarezza verso un sistema che comincia a mostrare delle crepe: “Penso che non avremo uno sviluppo a lungo termine con questo sistema, con queste disparità in termini di budget e personale. Abbiamo avuto un’allerta nel 2023 e, purtroppo, non ho l’impressione che stiamo mettendo in atto misure per evitare l’insidia che inevitabilmente si verificherà nelle stagioni a venire”

Corridore romantico, ormai un veterano del gruppo, tra i pochi reduci della generazione 1990 che non ha trovato la consacrazione schiacciata tra due epoche di fenomeni, lamenta anche l’eccessiva ricerca tecnologica nel ciclismo: “Preferivo questa professione dieci anni fa – sentenzia – Penso che ci fosse un elemento umano più importante. Mi è sempre piaciuta la parte da autodidatta del ciclismo. Questa parte è quasi scomparsa nella pianificazione e nella preparazione. Ho la sensazione che siamo sempre più esecutori, perché la scienza ha preso il sopravvento. Riusciamo a comprendere la performance nei suoi più piccoli dettagli e questo va di pari passo con il fatto che sempre più giovani riescono a esplodere così presto. Il software è ben consolidato, stiamo inserendo i giovani nel sistema. C’è meno spazio per il lato autodidatta di ragazzi che sono arrivati ​​e hanno fatto le cose secondo il loro sentimento… corridori come Thibaut Pinot, in definitiva”.

Si sente comunque ancora motivato a correre: “Non abbiamo una squadra con grandi nomi, ma con una volontà comune abbiamo vinto parecchie tappe nei Grandi Giri a cui ho partecipato. È un piacere non evolversi più solo con ambizioni personali, ma avere anche questo ruolo di facilitatore”.

Le sue ambizioni riguardano anche il Giro d’Italia, dove vorrebbe vincere una tappa: “Questo è qualcosa che vorrei fare prima di ritirarmi. Sarebbe un bel momento, anche se ho poca esperienza in questa gara. L’ho fatto solo due volte e l’ho completato solo una volta. Sono felice di aver dedicato un po’ più di attenzione a questo evento negli ultimi anni. Correre per una Top5 nei Grandi Giri è sempre più complicato. Adesso navigo tra il 5° e il 10° posto. Anche per questo avere questo secondo obiettivo è importante per me”.

Il suo obiettivo è quindi rimanere su questi livelli, consapevole di poterlo raggiungere con una preparazione dedicata, anche se ovviamente, avendolo già ottenuto più volte in carriera, non è più qualcosa che lo motiva fino in fondo: “Vorrei riportarmi al livello del Giro 2022. Livello che non sono riuscito a raggiungere durante il Tour de France dell’anno scorso, anche se pensavamo di poterlo replicare”. Infine, è molto felice di accogliere Warren Barguil: “Porterà quel lato di leadership di cui i giovani hanno bisogno per progredire. E penso che, dal punto di vista sportivo, lo rilancerà”.

Non si pronuncia ancora riguardo un ritiro a fine stagione: “Vedremo come andrà la stagione. Non ho ancora preso una direzione, in un senso come nell’altro. Sono fortunato che le cose stiano andando molto bene con la squadra. Farò una riflessione personale durante la stagione“.

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