Lotto-Dstny, la Ridley risponde alle accuse: “Vogliono solo più soldi, ma la salute dell’azienda per noi è sacra”

Volano gli stracci fra Lotto-Dstny e Ridley. La squadra Professional belga, attualmente impegnata alla Vuelta a España 2023, sta infatti per interrompere la lunga collaborazione tecnica che la legava all’azienda costruttrice, belga anch’essa. Dalla squadra sono filtrate diverse critiche nei confronti di Ridley, il cui nome era legato a quello della Lotto da 12 stagioni, che però ha deciso di esporre il suo  punto di vista attraverso un comunicato.

“L’accordo in essere viene risolto unilateralmente dalla squadra – il testo della nota dell’azienda – Dodici anni di cooperazione intensa e positiva vengono gettati nel cestino della carta straccia. Già a maggio l’attuale direttore generale di Lotto-Dstny (Stephane Heulot – ndr) aveva iniziato a dichiarare che le nostre bici non fossero al livello che volevano, soprattutto per le cronometro. Ma è stato curioso vedere quante gare ha vinto Arnaud de Lie sulla nostra nuova bici ed è stato curioso leggere le dichiarazioni di Alec Segaert, che all’epoca disse che uno dei motivi che lo hanno portato a firmare il suo primo contratto da pro’ proprio con la Lotto era stata proprio la bici da cronometro di Ridley”.

La nota, firmata dal direttore generale dell’azienda, Jochim Aerts, prosegue: “Il presidente del Cda di Lotto-Dstny, Karel van Eetvelt, mi ha chiarito che sarebbe stata possibile un’ulteriore collaborazione fra noi e loro se avessimo fatto uno sforzo finanziario aggiuntivo. In sostanza, volevano più soldi di sponsorizzazione. Ma la salute dell’azienda per me è sempre stata sacra e quello che ci hanno chiueso poteva mettere a repentaglio il nostro futuro“.

Aerts conclude: “Deve essere chiaro che nella scelta non è stato importante l’aspetto tecnologico. Mi rammarica profondamente che, per motivi economici, una collaborazione di lunga data e di successo venga interrotta unilateralmente. La direzione della Lotto-Dstny dimentica quali investimenti abbiamo fatto affinché i corridori potessero gareggiare ai massimi livelli, su materiale più che competitivo! Questa slealtà, il danno alla reputazione e gli investimenti persi dovranno essere compensati. Attendiamo quindi con ansia le proposte che la squadra ci presenterà per riparare al danno subìto”.

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