Giro delle Fiandre 2022, Tadej Pogacar: “Una bellissima esperienza. Tornerò! All’arrivo ero frustrato con me stesso”

Tadej Pogacar grande protagonista al Giro delle Fiandre 2022. Il quarto posto finale non rende chiaramente giustizia alla prestazione del capitano della UAE Team Emirates, che alla sua prima esperienza nella Ronde ha subito dimostrato grande feeling con il pavé e con i muri storici di questa corsa. Il fenomeno sloveno è stato l’uomo che sul Vecchio Kwaremont ha fatto la differenza, ad ognuno dei due passaggi decisivi, andando da solo a riprendere gli attaccanti alla prima tornata, frantumando poi il gruppetto degli attaccanti nel passaggio successivo. Purtroppo per lui, con lui è rimasto Mathieu Van Der Poel, che nell’ultimo chilometro ha saputo gestirsi con grande freddezza per conquistare uno degli sprint più emozionanti e incerti degli ultimi anni.

“È stata una bellissima esperienza, una corsa stupenda – commenta a freddo, dopo aver inizialmente preferito non rispondere alle domande dei giornalisti che lo attendevano dopo il traguardo – La squadra è stata perfetta nel supportarmi e tutto questo ha contribuito a far sì che sia riuscito a rimanere da solo con Van der Poel in testa alla gara, in un’atmosfera incredibile. Specialmente sull’Oude Kwaremont, una salita che mi piace tantissimo, ho avuto la pelle d’oca”.

Riguardo l’arrivo che lo ha visto concludere vistosamente contrariato, spiega che non si trattava di un gesto contro Dylan Van Baarle, come inizialmente era potuto sembrare tanto che lo stesso corridore neerlandese ha commentato l’episodio, quanto piuttosto contro sé stesso: “Nei momenti immediatamente successivi alla corsa, non ero contento, perché non ero riuscito a fare la volata dato che ero rimasto chiuso, ma so bene che nel ciclismo questo può capitare: talvolta hai la strada bella libera, altre volte non trovi lo spazio necessario. Non ero arrabbiato con nessuno, ero solo frustrato con me stesso”.

Non manca anche un commento sulla tattica di gara, studiata attentamente con la squadra per sfruttare al meglio le sue caratteristiche: “L’idea di attaccare sul Kwaremont è nata dalla ricognizione di ieri, quando abbiamo notato che c’era vento a favore: è uno dei muri più duri e lunghi e quindi era un buon punto per me per dare il massimo. Ho provato poi ad allungare anche sull’ultimo passaggio sul Paterberg ma, pur dando il massimo, non sono riuscito a staccare Mathieu: oggi era davvero forte”.

Pogacar racconta inoltre quanto successo nelle prime fasi di corsa, confermando anche la sua capacità di gestirsi al meglio mentalmente: “La giornata era iniziata per me con una caduta dopo 20 km di gara; per fortuna non mi sono fatto male, ho perso il computerino e quindi non ho più avuto i dati relativi alla potenza; ho fatto così affidamento sulle informazioni e sui suggerimenti che mi arrivavano dall’ammiraglia. Questo non mi ha innervosito, non mi ha creato alcun problema”.

Infine, una promessa, a conferma di quanto ha amato questa corsa e di come voglia riscattarsi: “Tornerò a correre il Giro delle Fiandre? Risposta semplice, sì”.

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