Cofidis, con José Herrada e François Bidard salutano il ciclismo anche Pierre-Luc Périchon e Wesley Kreder

Il finale di stagione rappresenta, per diversi corridori, il momento di dire stop con il ciclismo pedalato e di salutare il gruppo. Tra coloro che nelle ultime settimane hanno corso le ultime gare della carriera per aver preso la decisione di appendere la bici al chiodo alla fine del 2023 ci sono anche quattro corridori della Cofidis: si tratta di José Herrada, François Bidard, Pierre-Luc Périchon e Wesley Kreder. Se i primi tre avevano già annunciato il ritiro nelle scorse settimane, con lo spagnolo che aveva chiuso la carriera alla Vuelta a España e i due francesi che hanno partecipato ieri alla loro ultima gara, la Japan Cup, per Kreder si tratta di una decisione forzata a seguito dell’arresto cardiaco che l’aveva colpito a fine agosto mentre si trovava a casa.

“Dopo l’infarto che ho avuto, mi sono detto che potevo tornare ad alto livello e correre – le parole del classe 1990 neerlandese – Ma il mio medico mi ha assicurato che la soluzione migliore e più saggia era smettere. Conosco i sacrifici e il livello di forma fisica necessari per correre ai massimi livelli e non è compatibile con quello che ho. La decisione non è stata facile da prendere, ma quando guardo i miei figli, la mia famiglia, so di aver fatto quello che andava fatto. Ho avuto una bella carriera, voglio ricordare gli aspetti positivi. Ora trascorrerò del tempo con i miei figli e mia moglie, godendomi le gioie della vita di famiglia. Voglio aspettare un po’ prima di cercare lavoro. Spero che, attraverso la mia storia, la gente dica che la lezione migliore è che la vita è troppo breve per non amarla. E cercherò di trarne beneficio anch’io”.

Appende la bici al chiodo anche l’esperto Périchon: “Questa decisione è innanzitutto un sollievo perché è una scelta personale. Ovviamente c’è un po’ di nostalgia: durante la Parigi-Tours ho rivisto nella mia testa tanti bei ricordi, come dei lampi. Momenti di complicità e condivisione con i miei compagni, grandi gare, le grandi prestazioni che ho potuto ottenere, gli alti e bassi di un corridore… È una pagina che si gira e non ho amarezza, né rancore. Sono diversi mesi che penso a nuovi progetti. Sono stato in prima linea nello sviluppo del ciclismo e voglio aiutare i giovani a esprimersi. Avere questo obiettivo mi aiuta a considerare con calma il mio cambiamento di carriera”.

Vado in pensione felice di aver corso tra i professionisti per 18 anni – ha dichiarato invece Herrada – Ci sono stati momenti molto forti, ma se devo ricordarne qualcuno sono le vittorie di Jesús alla Vuelta e la volta in cui ha indossato la maglia rossa nel 2018. D’ora in poi voglio prendermi cura della mia famiglia, passare del tempo con loro. Continuerò ad andare un po’ in bicicletta e proverò altri sport… Nella mia testa sarò sempre un corridore Cofidis. E ovviamente auguro alla squadra grandi vittorie il prossimo anno“.

Per Bidard, la decisione del ritiro è stata graduale: “Sentivo che i sacrifici erano più difficili da fare, che avevo un po’ più di difficoltà nell’assumermi i rischi legati alle corse. Mi fermo al momento giusto: non sono disgustato dal mondo del ciclismo, ne conservo solo un bel ricordo. Il livello professionistico è così esigente che non è possibile considerare di gareggiare senza essere al 100%. Mi sono divertito molto durante la mia carriera. Abbiamo avuto un ottimo gruppo alla Cofidis nelle ultime due stagioni. D’ora in poi potrò godermi la mia famiglia e potrò occuparmi dell’azienda agricola di famiglia”.

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