Tour de France 2020, Egan Bernal: “Il Tour si vince anche in tappe così, sono contento delle mie sensazioni”

Egan Bernal è uno dei grandi vincitori della giornata del Tour de France 2020. Il capitano della Ineos-Grenadiers ha fatto lavorare perfettamente la propria squadra per creare una spaccatura in gruppo, distanziando alcuni degli uomini di classifica con cui si attendono battaglie in salita, tra cui Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Mikel Landa (Bahrain-McLaren). Il colombiano ha poi concluso ottavo, risultando il migliore tra i corridori che curano le generale, a dimostrazione di una condizione che pare brillante. I prossimi due giorni, con tappe pirenaiche dense di salite impegnative, saranno decisivi per capire il suo stato di forma rispetto ai rivali anche sulle asperità di questa Grande Boucle.

Il campione in carica ha raccontato le proprie sensazioni ai microfoni di CyclingPro.net al termine della tappa: “È stata una giornata dura, una tappa molto veloce, da Tour de France… Si è fatta gran velocità, ci sono state alcune cadute, ma credo che dobbiamo essere contenti perché sono riuscito a stare davanti. La squadra ha fatto un lavoro perfetto un’altra volta, senza di loro sarebbe stato molto complicato stare davanti. Sono molto contento per le sensazioni e per non aver perso tempo. Domani sarà una tappa molto dura, sarà una giornata chiave, come il giorno dopo. Qualcuno proverà qualcosa, vediamo come staremo. Sono stati giorni piuttosto impegnativi, dipende da come ci sentiremo. Sono contento di come sto, mi ricorda molto l’anno scorso”.

Egan Bernal ha poi commentato ulteriormente aggiungendo il proprio pensiero strategico sul terreno guadagnato oggi: “Nel finale abbiamo visto l’opportunità e ne abbiamo approfittato per spezzare il gruppo. Penso sia qualcosa di buono, il Tour si vince anche in tappe così, devi sfruttare tutti i terreni“. Se per il colombiano la giornata è stata estremamente positiva, non si può dire lo stesso per il compagno di squadra Richard Carapaz, scivolato nel secondo gruppo a causa di una foratura a poco più di 15 chilometri dal traguardo.

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