Giro di Romandia 2024, un rinato Egan Bernal punta molto in alto: “Mi sento bene, sono già più forte rispetto a prima dell’incidente”

Egan Bernal guarda fiducioso al futuro alla vigilia del Giro di Romandia 2024. Lo scalatore colombiano ha ammesso di sentirsi più forte di quanto lo era prima dello spaventoso incidente del gennaio 2022, che lo aveva lasciato in fin di vita. In questa stagione il 27enne di Bogotà ha ritrovato la consistenza che gli mancava da diverse stagioni, classificandosi quinto al Giro di Colombia, terzo alla O Gran Camiño e poi ancora settimo alla Parigi-Nizza e terzo alla Volta a Catalunya. Il portacolori della Ineos Grenadiers, intervistato da WielerFlits prima della partenza della corsa a tappe svizzera, ha parlato dei suoi allenamenti, delle sue sensazioni in corsa e dei suoi prossimi obiettivi in carriera.

Il vincitore del Giro d’Italia 2021 ammette di sentirsi bene e di aver voglia di lavorare duro per arrivare ad essere selezionato per il Tour de France, corsa da lui vinta nel 2019 a soli 22 anni. “Mi sento bene, ho avuto valori ottimi durante gli allenamenti – rivela Bernal – So che la forma è quella giusta. Ovviamente quelle che hai in allenamento sono ‘solo’ delle indicazioni, alla fine devi sempre dimostrarlo in gara. Ma le cose stanno andando bene anche lì. Voglio continuare queste prestazioni nelle prossime corse e continuare a prepararmi bene a cosa ci sarà poi. Dopo il Giro di Romandia andrò al Giro del Delfinato e poi spero di andare anche al Tour de France“.

Lo scorso anno Bernal è stato finalmente in grado di portare a termine una stagione completa. Ma quest’anno, secondo lui, ad essere cambiata di molto è la mole di lavoro in allenamento: “Ora posso sostenere carichi di lavoro molto superiori. A volte lo scorso anno non ero in grado di fare una normale settimana di allentamento, per via delle conseguenze di quella famosa caduta. Quest’anno posso finalmente fare di nuovo i miei soliti carichi di allenamento, ed è una bella sensazione”.

Lui stesso si è stupito parecchio a vedere i miglioramenti dalla stagione passata a quella attuale. “Ero sorpreso soprattutto all’inizio dell’anno, quando sono salito sul podio della O Gran Camiño – ha ammesso il colombiano – Già quello mi aveva dato una motivazione ulteriore per continuare a lavorare sodo. A quello è poi seguita la Parigi-Nizza e la Volta a Catalunya, e solo dopo ho fatto un mese di allenamenti duri. È chiaro che prima, ad esempio al Giro di Colombia, questo mi è mancato. In quel periodo mi ero allenato solamente per gli sforzi lunghi, ma ora la mia preparazione è differente. Posso spingere più forte sui pedali e avere ottimi numeri, ho fatto un altro grande passo avanti dopo il Catalunya”.

C’è già stato un momento in cui Bernal stesso ha pensato di poter tornare ad essere quello visto prima del terribile incidente. Quando dominava in salita e nelle corse a tappe? “Onestamente solo la scorsa settimana. Alla Volta a Catalunya ero già con quelli davanti, ma ogni volta faticato a trovare il mio ritmo. Solamente questo mese sono riuscito a ritrovare questa bella sensazione”.

Stando alle parole dello scalatore della Ineos, la sua attuale condizione è già migliore rispetto a quella pre-incidente: “Quando guardo ai miei numeri e alla mia figura attuale penso di essere già più forte rispetto che a prima della caduta. È solo che gli altri nel frattempo sono diventati migliori. Ma questo è semplicemente come si è evoluto lo sport. Devi fare progressi in ogni stagione per stare con i migliori. Ma sono fiducioso. Devo solo perseverare e continuare a fare ciò che già sto facendo di buono”.

Nessuno, nemmeno lo stesso Bernal, sa dire con esattezza quale sarà il suo limite, ma gli obiettivi sono chiari e particolarmente ambiziosi. “Non so quale sia il mio limite, nessuno lo sa. Mi sveglio ogni mattina con l’obiettivo di diventare il migliore. Non so se questo sarà ancora possibile, ma questa è la motivazione che mi fa allenare ogni mattina. Spesso penso a vincere nuovamente il Tour de France o a diventare il numero uno al mondo. Il mio obiettivo personale è riuscire a farcela ancora”.

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