Giro dell’Appennino 2021, successo in solitaria per Ben Hermans! Secondo posto per Valerio Conti davanti a Enrico Battaglin

Grande vittoria per Ben Hermans al Giro dell’Appennino 2021. Il 35enne belga, che torna al successo a quasi due anni di distanza dall’ultima volta, si è imposto in solitaria nella classica italiana dopo aver staccato tutti sulle ultime rampe della salita di Madonna della Guardia, a più di 25 chilometri dal traguardo di Genova. Il corridore della Israel Start-Up Nation è poi riuscito a resistere agli inseguitori, incrementando anche il suo vantaggio nel tratto finale e giungendo all’arrivo con un margine tale da potersi permettere di fermarsi prima di tagliare il traguardo per alzare la bici al cielo. Secondo posto, con un ritardo di una trentina di secondi da Hermans, per Valerio Conti (UAE Team Emirates), che ha vinto la volata di un drappello di una ventina di uomini davanti a Enrico Battaglin (Bardiani-CSF-Faizané).

La corsa parte sotto il sole, ma in gruppo non c’è tempo per godersi la giornata ed è subito il solito gioco di scatti e controscatti. Ogni azioni viene così rintuzzata dalla seguente, con le squadre non presenti davanti che si mettono eventualmente a tirare quando gli attaccanti guadagnano qualche secondo di troppo. È questo il caso di Team Qhubeka e Amore & Vita, che vanno a riprendere il quintetto composto da Nicolò Parisini (Beltrami TSA Tre Colli), Daniel Smarzaro (D’Amico UM Tools), Marco Canola (Gazprom-RusVelo), Fabio Di Guglielmo (Mg.k Vis VPM) e Laurent Pichon (Team Arkéa – Samsic), che dopo venti chilometri era riuscito a guadagnare fino a trenta secondi.

Annullata questa azione, la formazione italo-ucraina resta davanti per lanciare Paolo Totò (Amore E Vita), al quale si aggregano Diego Pablo Sevilla (EOLO-Kometa Cycling Team), Niccolò Salvietti (Mg.k Vis VPM), Raffaele Radice (Mg.k Vis VPM), Thibault Guernalec (Team Arkéa – Samsic), Mattia Guasco (Team Qhubeka) e Andrea Di Renzo (Vini Zabù). Questa volta, visto che sono rappresentate entrambe le squadre che prima sono andate a chiudere, il gruppo lascia andare, concedendo rapidamente un vantaggio di 1’30” a ridosso della prima ora di corsa. Con Ineos Grenadiers e Israel Start-Up Nation che si mettono subito a controllare, il distacco resta stabile sino ai piedi del primo GPM di giornata, dove gli inseguitori tirano un po’ il freno per non spendere troppe energie.

Allo scollinamento il vantaggio, che si rivelerà poi essere il massimo concesso dal gruppo nell’arco della giornata, è di 2’36”, ma già nella discesa il ritmo cambia e a valle restano meno di due minuti agli attaccanti. Quando poi arriva anche la UAE Team Emirates, l’accelerazione è ancora più netta e gli attaccanti cominciano a sentire il fiato del gruppo sul collo, tanto che ai piedi dell’ascesa di Crocefieschi il distacco è sceso a 1’20”. Con la strada che torna a salire, anche il margine ha la stessa tendenza. Al GPM il distacco è così nuovamente di 2’20”, ma ormai il gruppo sa cosa vuole e nella discesa si lancia subito a testa bassa.

Primi a pagarne le conseguenze sono Totò e Salvietti, che perdono le ruote dei compagni e vengono ripresi da un gruppo in fortissima rimonta a 75 chilometri dalla conclusione, ma prima di arrivare ai piedi della Crocetta d’Orero anche gli altri attaccanti devono arrendersi su un gruppo che si è nel frattempo frazionato in discesa. Ripresi i battistrada, il gruppo si ricompatta, ma è una tregua di brevissima durata perché la Ineos Grenadiers si porta subito in testa a tenere alta l’andatura. Il solo a provare qualcosa è Stefano Pirazzi (Amore & Vita), ma il suo attacco ha vita brevissima, con anche la Israel Start-Up Nation che decide di mettere i propri gregari davanti.

Grazie soprattutto ad Alexis Renard e Tom Van Asbroek, la formazione israeliana tiene chiusa la corsa sino ai piedi della salita di Madonna della Guardia, dove la corsa è destinata ad esplodere. Con anche UAE Team Emirates e Ineos Grenadiers il ritmo si impenna fino al tratto più duro, riducendo il gruppo ad appena una trentina di unità prima dell’attacco di Gianni Moscon (INEOS Grenadiers), Giovanni Carboni (Bardiani-CSF-Faizanè), Ben Hermans (Israel Start-Up Nation) e Juan Ayuso (UAE-Team Emirates), sui quali si riportano Nikolay Cherkasov (Gazprom-RusVelo) , Diego Ulissi (UAE-Team Emirates), Jan Polanc (UAE-Team Emirates) e Valerio Conti (UAE-Team Emirates).

Questo gruppetto di otto uomini, però, si sfalda con l’approssimarsi dello scolinamento, tanto che ad un chilometro dalla vetta rimangono in testa solo Moscon, Ayuso e Hermans. Proprio il belga stacca gli altri due a poche centinaia di metri dal GPM e scollina da solo, lanciandosi in discesa con una ventina di secondi su Moscon e Ayuso e più di 40″ sugli atri inseguitori, che nel corso della discesa si riuniscono. Tornati in pianura, Hermans mantiene ancora poco più di 20″ sulla coppia all’inseguimento, aumentando il margine nel tratto successivo fino ad avere 45 secondi di vantaggio a meno di dieci chilometri dal traguardo. Alle spalle di Moscon e Ayuso, intanto si è andato a formare un drappello di una quindicina di unità, che vanno a riprendere il trentino e il giovane talento spagnolo proprio in prossimità dell’ultimo chilometro. È però troppo tardi per andare a riprendere Hermans, che festeggia così il ritorno al successo.

Risultato Giro dell’Appennino 2021

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