Sicurezza, Trentin contro chi critica le nuove misure: “I corridori dovrebbero stare meno su TikTok ed essere più propositivi”

Matteo Trentin attacca chi critica le misure di sicurezza introdotte dall’UCI. Negli ultimi giorni, l’Unione Ciclistica Internazionale ha infatti vietato la cosiddetta posizione “super tuck“, una posizione tenuta dai corridori in discesa e resa famosa, tra gli altri, da Matej Mohoric e Chris Froome, e ha vietato anche di appoggiare gli avambracci sul manubrio (la posizione da cronometro) nelle gare in linea, divieto che ovviamente non si applica nelle prove contro il tempo. Grandi critiche e polemiche per queste decisioni erano arrivate da diversi corridori, come Michal Kwiatkowski, ma il trentino della UAE Team Emirates, che negli scorsi mesi si è spesso speso in prima persona per migliorare la sicurezza dei corridori in gara, non ci sta e attacca i colleghi.

Nessuno questa volta può dire di non essere stato informato – ha dichiarato Trentin a Cyclingnews – Mi dispiace dover dire che devono controllare le loro e-mail e scaricare le nuove regole. Twittare che non sono stati informati è facile, ma sono state inviate e-mail a oltre 800 corridori e posso dirti che solo 16 hanno scaricato le informazioni. Se qualcuno voleva essere in disaccordo quando venivano fatte le proposte, aveva molte possibilità di farlo, ma c’è stata pochissima risposta”.

Sono abbastanza arrabbiato per quello che viene detto ora – ha proseguito il 31enne – Prima avremmo potuto dire che la comunicazione non era delle migliori e che i corridori non erano stati informati, ma questa volta non è così. Questa volta era tutto chiaro. Non so chi vogliano incolpare, ma non possiamo essere io, Phil (Gilbert, ndr) o il CPA. Non questa volta. Forse i corridori dovrebbero dedicare meno tempo a TikTok ed essere più propositivi quando si tratta di rendere il loro posto di lavoro un posto più sicuro“.

“Queste erano una o due regole che facevano parte di un pacchetto molto più grande e non so perché questi due aspetti siano presentati in questo modo. Sembra che siano state approvate solo due modifiche, ma non è stato così”. L’ex campione europeo accetta che ci possano essere critiche, ma ritiene che i suoi colleghi non si siano presi il tempo per studiare a fondo i nuovi regolamenti: “Tutti possono essere d’accordo o in disaccordo, non è grosso problema. Credo che alcuni corridori penseranno che le regole siano più rigide per loro rispetto ad altri all’interno dello sport, ma se si prendessero il tempo di guardare i regolamenti, vedrebbero che ci sono piani per i prossimi anni, incluso il nuovo progetto per le transenne. Ci sono anche regole su come i veicoli dovrebbero sorpassare il gruppo e molte altre cose”.

“Tutti devono solo guardare al quadro più ampio. Non ho nulla contro di te se non sei d’accordo con le regole sulla posizione super tuck, ma queste regole vengono introdotte in modo che lo sport sia reso più sicuro“, ha affermato il corridore trentino, che da parte sua non riteneva troppo pericolosa la posizione vietata: “Ero all’assemblea generale quando è emersa questa posizione. Posso dirti che, personalmente, per me non è così pericolosa se fatta correttamente, ma il problema è che ora i corridori del gruppo, in mezzo al gruppo, la stanno facendo e non è affatto sicuro“.

Nel difendere queste proposte, Trentin ha pensato anche ai corridori più giovani: “Ho ricevuto molte chiamate da allenatori che mi dicevano che lavorano con ragazzi piccoli che la fanno sempre di più grazie al nostro esempio. Stiamo parlando di corridori under 15, e ci stanno copiando. Invece, mi piacerebbe vederci insegnare a questi ragazzi come scendere in sicurezza”.

“Se qualcuno voleva essere in disaccordo, tutto ciò che doveva fare era scorrere fino alla pagina 24 delle proposte e poi tornare da noi – ribadisce nuovamente il 31enne – È frustrante per me perché sto rinunciando al mio tempo libero per rendere il nostro sport un po’ più sicuro. Tutte le volte che qualcosa non funziona, noi corridori dobbiamo alzarci e dirlo. Possiamo farlo solo se siamo insieme“.

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