Lidl-Trek, Giulio Ciccone: “Negli ultimi cinque anni il ciclismo è cambiato radicalmente, ormai è sbagliato fare paragoni con il passato”

Giulio Ciccone ha chiuso un 2023 tutto sommato positivo. L’abruzzese ha vinto tre tappe, fra Volta Valenciana, Volta a Catalunya e Giro del Delfinato, ed è stato protagonista del Tour de France 2023, riuscendo a salire sul podio finale di Parigi per indossare la Maglia a Pois. Gli obiettivi di base di inizio anno, quelli di lasciare da parte, almeno per il momento, le classifiche generali per inseguire i successi di giornata sono quindi stati centrati. Da vedere, ora, quali saranno questi stessi obiettivi nell’annata ormai alle porte, ambito nel quale il portacolori della Lidl-Trek ha già espresso qualche preferenza.

“In squadra sono cambiate tante cose e sono arrivati grandi corridori – le parole di Ciccone affidate a Marca –  Il gruppo è più solido e più forte. Per ora, stiamo ancora discutendo i programmi, ma di base mi piacerebbe essere al Giro d’Italia, perché per gli italiani è sempre la corsa più ella. Vedremo insieme alla squadra come combinare e pianificare le cose”.

Il teatino parla delle nuove prospettive di casa Lidl-Trek: “C’è più pressione, tutti dovremo rendere di più. Il nuovo sponsor non ha fatto mistero di volere che la squadra diventi la prima al mondo. Di conseguenza, tutto cambia: il calendario, le aspettative, la pressione. Dovremo dare il massimo”.

In questa chiave di lettura, la squadra di licenza statunitense ha ingaggiato Tao Geoghegan Hart per le classifiche generali. Questo compito potrebbe tornare a essere assegnato anche a Ciccone? “Prima o poi mi piacerebbe tornare a mettermi alla prova e a vedere quali siano i miei limiti in questa campo. Però tutti i dettagli devono essere curati al 100 per cento per poter lottare nelle classifiche dei Grandi Giri. Tutto dipende dalla squadra e dalle decisioni che verranno prese, ma è chiaro che oggi ambire anche solo a un podio, con i fenomeni che ci sono in circolazione, è davvero complicato“.

L’abruzzese aggiunge: “Il ciclismo di questo periodo richiede tantissimo a noi corridori, perché il periodo di stacco è corto, rispetto a quello in cui si gareggia. Devi essere praticamente al 100 per cento per tutto l’anno, curando i dettagli, l’alimentazione e tutto il resto. Questo richiede grandi sforzi e sacrifici. Di certo, negli ultimi 5 anni, questo sport è cambiato radicalmente – il pensiero di Ciccone – Fare paragoni con il passato è sbagliato, perché sono cambiate tutte le dinamiche e gli scenari. Inoltre, viviamo un periodo in cui ci sono alcuni fenomeni di un livello tale che non si vedeva da parecchio tempo. È tutto più difficile”.

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