Ineos Grenadiers, l’ex Ian Boswell rivela: “Dei corridori hanno scelto di non firmare con la squadra e hanno preferito andare alla Jumbo per molti meno soldi”

Il 32enne statunitense è preoccupato per il futuro del team britannico: "Non hanno davvero un fulcro, un atleta attorno al quale costruire la squadra"

Ian Boswell preoccupato per il futuro della Ineos Grenadiers. L’ex corridore statunitense, che dal 2013 al 2017 ha militato nella compagine conosciuta all’epoca con il nome di Team Sky, ha parlato della sua ex squadra nel corso di una chiacchierata con Cycling Podcast durante la quale ha riconosciuto come la formazione britannica non sia più lo squadrone che era una volta, in particolare nei Grandi Giri. Il 32enne ritiene che il team non abbia più un’identità precisa e che questo abbia avuto riflessi anche sulla costruzione della rosa negli ultimi anni, tanto che diversi corridori avrebbero preferito firmare per la Jumbo-Visma per meno soldi piuttosto che unirsi (o restare) alla Ineos.

“Nel 2010, quando la squadra è stata fondata, avevano l’obiettivo molto chiaro di vincere il Tour de France con un corridore britannico – ha dichiarato Boswell – Era una squadra britannica con un’identità molto forte. Sapevano molto bene chi erano e cosa volevano. In seguito, non si sono mai più posti la domanda: chi siamo noi come squadra? Sono rimasti fedeli all’idea: siamo una squadra da Grandi Giri, vogliamo vincere il Tour. Ma, guardando ora la rosa, hanno qualcuno che teoricamente può farlo? Non credo proprio“.

Restando sui corridori da Grandi Giri, la squadra non ha quindi preso altre strade, puntando magari sui velocisti o sui corridori da classiche: “Non si sono concentrati veramente sugli sprint, hanno scelto di non prendere qualcuno come Cavendish. Sicuramente non hanno la migliore squadra per le classiche, quindi sento come se fossero l’ultima persona nella stanza quando la musica si ferma e non hanno una sedia su cui sedersi“.

Non hanno davvero un fulcro della squadra, un atleta con il quale possano dire ‘costruiamo la squadra attorno a questo’ – ha proseguito l’ex corridore statunitense – Vedere una squadra con una tale organizzazione, e anche con un budget così grande, con l’opportunità e la capacità di ingaggiare corridori che potrebbero essere protagonisti, e non aver fatto quelle scelte negli ultimi due anni quando quei corridori sono stati disponibili… è un po’ preoccupante“.

Queste decisioni non lasciano perplesso solo Boswell, ma a quanto sembra anche i corridori stessi: “Sono amico di un paio di corridori che negli ultimi anni hanno scelto di non firmare con la squadra e hanno invece deciso di andare alla Jumbo per molti meno soldi. Solo per quello che hanno sentito internamente, quello che sta succedendo nella squadra, per la cultura della squadra, le dinamiche… I corridori che conosco vogliono correre per molti meno soldi in una squadra dove probabilmente possono ottenere più successi, in una squadra che è più… non voglio dire ‘più funzionale’, ma una squadra che in questo momento sta crescendo, una squadra che è in crescita invece che una squadra che sembra fare ogni anno un passo indietro”.

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