Deceuninck-QuickStep, Patrick Lefevere ribadisce le sue perplessità: “Tour a luglio? Sono scettico”

Per Patrick Lefevere sarà molto difficile correre il Tour de France 2020 a luglio. Il patron della Deceuninck – QuickStep ha ribadito dalle pagine di Het Nieuwsblad le posizioni che aveva espresso già alcuni giorni fa, rafforzando ulteriormente il concetto. Inoltre, il numero uno della squadra belga ha anche aggiunto il suo parere sull’idea del ministro belga di imporre un limite di 50 chilometri alle uscite in bicicletta, un’idea già criticata dal suo corridore Remco Evenepoel. Il discorso di Lefevere, però, è stato incentrato soprattutto sul discorso del Tour de France a porte chiuse, una pista per lui non percorribile.

“ASO spingerà per fare il Tour e sembra che anche la politica francese voglia farlo disputare – ha spiegato – ma io sono scettico. Anche in un ‘Tour light’ parliamo comunque di migliaia di persone che si spostano, potremo fare una cosa del genere per la fine di giugno? Ora hanno allungato il calendario al 31 ottobre, ma a cosa potrà portarci? L’anno scorso abbiamo corso il Guangxi fino al 22 ottobre. Io resto della mia idea: le tre Classiche valloni nelle tre settimane prima dei mondiali, poi le classiche fiamminghe nelle settimane successive. Penso che il calendario sarà così”.

Infine, un commento sulle uscite in bici: “Ogni crisi offre delle opportunità e apparentemente molti hanno preso questa crisi del coronavirus come un’opportunità per comportarsi da idioti. Tim Declerq mi ha detto di aver superato vari gruppi di cicloturisti questa settimana in allenamento. Non riesco a capire, tutti sanno ormai che con il coronavirus bisogna tenere le distanze. Si può fare sport all’aperto, ma da soli. Tim giustamente è arrabbiato quando vede gruppi di ciclisti. Rovinano le cose per tutti. Perché poi subito spuntano strane figure come Peter De Criem, che pensa di salvare la patria tenendo tutti in un raggio di 50 chilometri dalle proprie abitazioni, quando i virologi hanno detto che si tratta di una misura assolutamente inutile”.

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