Tour de France 2023, Jonas Vingegaard pronto per la crono: “Io e Pogačar siamo stati alla pari finora, non mi sorprenderei se succedesse anche stavolta”

Oggi, martedì 18 luglio, è il giorno della cronometro al Tour de France 2023. È l’unica prova contro il tempo di questa edizione e potrebbe rappresentare un momento spartiacque nella lotta per la vittoria finale, che vede protagonisti, fin dal primo giorno di corsa, Jonas Vingegaard e Tadej Pogačar. I duellanti, alla vigilia della crono separati da 10 secondi in classifica generale, hanno vissuto un tranquillo giorno di riposo ed entrambi hanno svolto i compiti di “pubbliche relazioni” che sono loro stati richiesti. Così, conferenza stampa per Pogačar e conferenza stampa per Vingegaard.

Così il danese della Jumbo-Visma: “È solo il mio terzo Tour (dei due precedenti, uno l’ha vinto e nell’altro è arrivato secondo – ndr), ma posso sicuramente dire già adesso che è stato il più duro. Non si può proprio dire adesso chi lo vincerà. Siamo vicinissimi, è davvero una grande battaglia. Ci sono ancora due tappe molto dure e questa cronometro: credo che sarà una giornata importante, visto che ci sono solo 10 secondi in classifica fra me e Tadej. Potrebbe anche essere decisiva”.

Vingegaard non crede che il distacco fra lui e Pogačar potrà rimanere così stretto fino a Parigi: “Visto quel che ci aspetta, non penso che sarà una questione di secondi per la vittoria finale. Probabilmente, sotto il minuto, ma non credo che rimarremo così vicini come siamo ora. Ma è anche vero che finora siamo stati molto, molto simili come rendimento. Siamo stati alla pari e non sarei sorpreso se andasse così anche nella cronometro“.

Il danese ha analizzato la cronometro che attende i corridori: “Penso che sia un buon percorso per le mie caratteristiche. Mi piacciono le cronometro che non sono tutte piatte, con lunghi rettilinei e magari 50 chilometri da fare. Mi piacciono i cambi di passo e credo che ce ne saranno diversi da fare in questa prova. Potrebbe essere una giornata a mio favore? Se me lo aveste chiesto prima dell’inizio del Tour, avrei detto di sì. Ma ora, dopo aver visto come siamo vicini io e Tadej, è una valutazione difficile da fare”.

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