Favoriti Maglia Bianca Giro d’Italia 2024: la sfida è fra Arensman, Tiberi e Uijtdebroeks, ma attenzione a Pellizzari e Piganzoli

Sarà molto interessante e difficile da pronosticare la lotta per la conquista della Maglia Bianca al Giro d’Italia 2024. Sopraggiunti i limiti di età per Tadej Pogacar, che ha compiuto 25 anni lo scorso 21 settembre, dopo aver collezionato maglie bianche in praticamente tutte le corse a tappe a cui ha preso parte nelle ultime stagioni, quest’anno si contenderanno il simbolo di questa classifica diversi giovani promettenti, pronti a sbocciare sulle strade della Corsa Rosa. Saranno 52 i corridori Under 25 che potranno concorrere per questa graduatoria, che quest’anno vedrà sfidarsi tutti gli atleti nati dal 1 gennaio 1999 in avanti. Tra questi, il più giovane al via sarà l’italiano Giulio Pellizzari (VF Group–Bardiani CSF–Faizanè), nato il 21 novembre 2003, mentre il più “anziano” sarà il neerlandese Daan Hoole (Lidl-Trek), nato il 22 febbraio 1999.

Albo d’Oro recente Maglia Bianca Giro d’Italia

2023 ALMEIDA João
2022 LOPEZ Juan Pedro
2021 BERNAL Egan
2020 GEOGHEGAN HART Teo
2019 LOPEZ Miguel Angel
2018 LOPEZ Miguel Angel
2017 JUNGELS Bob
2016 JUNGELS Bob
2015 ARU Fabio
2014 QUINTANA Nairo

Favoriti Maglia Bianca Giro d’Italia 2024

In assenza di un favorito principale, saranno molti i giovani che lotteranno per questa graduatoria, le cui fortune, inevitabilmente, sono legate al piazzamento in classifica generale. Sono diversi i corridori Under 25, molti dei quali quasi a digiuno di Grandi Giri, pronti a sbocciare nel corso delle prossime tre settimane e che potrebbero trovare nella conquista di questa maglia il trampolino di lancio per la loro carriera.

Tra loro, chi ha già fornito risposte importanti nelle corse da tre settimane è Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), lo scorso anno sesto in classifica generale e secondo in questa classifica alle spalle di João Almeida. Il neerlandese sarà l’uomo di riferimento in salita per il suo capitano Geraint Thomas, ma, come successo nel 2023, potrebbe ritagliarsi uno spazio importante per coltivare ambizioni personali nel corso di tre settimane che potrebbero esaltarne le caratteristiche. Le speranze italiane di tornare a conquistare questa maglia dopo nove anni, quando ad imporsi fu Fabio Aru, sono affidate soprattutto ad Antonio Tiberi (Bahrain Victorious). Il giovane laziale, su cui la propria formazione ha deciso di puntare in ottica classifica generale, ha dato ottimi segnali sia alla Volta a Catalunya che, soprattutto, al recente Tour of the Alps, chiuso in terza posizione. Su di lui potrebbe, però, pesare l’incognita di essere al primo Grande Giro della carriera, con la conseguente difficoltà nel gestire sforzi ed energie nel corso delle tre settimane.

Ha già corso un GT, invece, Cian Uijtdebroeks (Visma | Lease a Bike) a cui il team giallonero affida le speranze di bissare il successo ottenuto lo scorso anno con Primoz Roglic. Il giovane belga, che ha corso la Vuelta a España dello scorso anno chiudendola in ottava posizione, è accompagnato, fin dalle categorie giovanili, dall’etichetta di predestinato e potrebbe in questa Corsa Rosa trovare l’occasione per sbocciare definitivamente. Ambizione che sembra avere anche Luke Plapp (Team Jayco AlUla), che dovrebbe lavorare in supporto al capitano Eddie Dunbar, ma anche in grado di mettersi in mostra in prima persona, come fatto anche alla recente Parigi-Nizza chiusa in sesta posizione. Possibilità di emergere che potrebbe avere anche il compagno di squadra Filippo Zana, già vincitore di una tappa lo scorso anno, che, però, dovrebbe puntare maggiormente ai successi parziali e, magari strada facendo, alla classifica degli scalatori.

Proverà a replicare quanto di buono fatto vedere al recente Giro di Romandia, Florian Lipowitz (Bora-hansgrohe) che sulle strade elvetiche ha messo in mostra il suo talento, battagliando alla pari con i migliori. Il giovane tedesco, al suo primo Grande Giro della carriera, ha l’occasione per un ulteriore passo di crescita e per continuare a stupire. Possibilità di stupire le hanno anche i ragazzi della Decathlon-Ag2R La Mondiale, che si affacciano alla Corsa Rosa con il morale a mille dopo il notevolissimo inizio di stagione sfoderato da tutta la squadra: fra questi c’è Valentin Paret-Peintre, fratello minore di Aurélien (anch’egli in corsa), che arriva dal brillante quarto posto ottenuto al Tour of the Alps e, complessivamente, da una serie di risultati di alto profilo nelle gare affrontate finora. La squadra francese presenta anche Alex Baudin, che ha forse meno spunti del collega appena citato, ma che fa della regolarità il suo punto di forza.

Riapriamo il capitolo italiani. Ce ne sono altri due, giovanissimi, davvero molto attesi. Uno è Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), che sarà alla prima partecipazione della sua carriera e che nelle gare finora affrontate ha dato mostra di qualità non comuni in salita. Nel suo caso, bisognerà vedere quali priorità verranno date, fra tappe e classifica, e anche quale potrà essere la tenuta a fronte di un impegno così prolungato nel tempo e finora mai affrontato. Lo stesso discorso può valere per Davide Piganzoli (Team Polti-Kometa): il valtellinese ha già sfoderato qualità da scalatore di razza e sarà uno dei corridori “protetti” nell’organico della sua squadra, in modo da poter provare a inseguire risultati di peso, magari anche in chiave classifica generale.

Attenzione poi a Mauri Vansevenant (Soudal-QuickStep), che sarà uno dei corridori di riferimento della formazione belga che troverà probabilmente la sua identità in corsa strada facendo. Il belga in salita ci si fare, ha capacità di resistenza ed ha anche una certa esperienza alle spalle, tanto che potrebbe trovarsi a lottare, oltre che per la Maglia Bianca, anche per un buon piazzamento nella classifica generale finale. Altro corridore che ha già credenziali internazionali di buon livello è lo statunitense Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers), che finora in carriera ha alternati grandi prestazioni a inattesi passaggi a vuoto: la classe però c’è e qualche dinamica di squadra, magari inizialmente imprevista, potrebbe anche portarlo a giocarsi obiettivi di classifica, soprattutto in chiave giovani.

Corridori che sanno tener duro in salita e che, soprattutto, potrebbero prendere vantaggio dalla libertà che il gruppo potrebbe lasciar loro, sia in chiave fughe da lontano sia per estemporanei colpi di mano, sono l’italiano Giovanni Aleotti (Bora-hansgrohe), il francese Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels) e lo statunitense Kevin Vermaerke (Team dsm-firmenich PostNL). Difficile, però, che possano tenere botta sulle salite più impegnative, ma una buona gestione delle forze nell’arco delle tre settimane potrebbe anche aprire porte inizialmente non considerate.

Rientrano nella classifica per motivi anagrafici anche Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Louis Barré (Arkéa-B&B Hotels), Henok Mulubrhan (Astana Qazaqstan), Georg Steinhauser (Ef Education-EasyPost), Marco Frigo (Israel-Premier Tech), Andrea Bagioli (Lidl-Trek), Pelayo Sánchez (Movistar), Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious), tutti corridori di ottime qualità ma che hanno caratteristiche che non dovrebbero permettere loro, a scanso di sorprese, di restare in classifica per tutte e le tre settimane e che potrebbero perciò concentrarsi maggiormente sulle vittorie di tappa o su un produttivo lavoro per i rispettivi capitani.

Borsino dei favoriti Maglia Bianca Giro d’Italia 2024

***** Thymen Arensman
**** Antonio Tiberi, Cian Uijtdebroeks
*** Florian Lipowitz, Valentin Paret-Peintre, Luke Plapp
** Giulio Pellizzari, Davide Piganzoli, Mauri Vansevenant, Filippo Zana
* Giovanni Aleotti, Alex Baudin, Ewen Costiou, Magnus Sheffield, Kevin Vermaerke

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