Giro d’Italia 2023, Primož Roglič: “Non ci siamo solo io ed Evenepoel: nel 2019 sembrava una questione fra me e Nibali e abbiamo visto com’è finita…”

Manca sempre meno al Giro d’Italia 2023. La Corsa Rosa di quest’anno, che inizierà il 6 maggio, è presentata da più parti come il gran duello fra Primož Roglič e Remco Evenepoel. Lo sloveno e il belga, che recentemente hanno dato spettacolo alla Volta a Catalunya 2023, sembrano essere una spanna sopra rispetto agli altri pretendenti al Trofeo senza Fine. Tre settimane di corsa, però, sono lunghe e anche il corridore della Jumbo-Visma tende a respingere l’ipotesi che il discorso-vittoria finale del Giro possa essere circoscritto a un “dibattito” fra lui e il campione iridato in carica.

“Si parla tanto di me e di Remco, ma nel ciclismo di oggi ci sono tantissimi corridori di alto livello – le parole di Roglič in un’intervista concessa a Siol – Alla fine, sono le piccole cose che decidono una corsa di questo tipo. Bisogna essere sempre concentrati e mettere attenzione a tutto. Il Giro d’Italia 2019? Forse ero andato persino troppo bene alla prima cronometro (quella che si concluse sul San Lucandr) e da lì sono rimasto fregato. È l’ultima settimana quella in cui si decide tutto. È stato così nel 2022 e probabilmente sarà così anche stavolta”.

Il Giro 2019 è l’ultimo cui Roglič ha partecipato, chiuso al terzo posto e scandito dal duello con Vincenzo Nibali. Alla fine, però, vinse Richard Carapaz “Io però non farò nessun altro nome, sono concentrato su me stesso. Ma basta pensare alla cronometro della prima tappa: non ci siamo solo io e Remco, credo che Filippo Ganna potrà fare molto bene”.

Il duello con Evenepoel, però, rimane uno dei punti di grande interesse del prossimo Giro: “Vedremo come andrà. Abbiamo già corso diverse volte insieme – le parole dello sloveno – E non credo che Remco debba dimostrare quanto sia forte, i risultati parlano. Io dovrò essere nella condizione giusta, fare le cose importanti e cercare di cogliere le opportunità che potranno maturare nell’arco delle tre settimane. Alla fine, vincerà il corridore più completo“.

Roglič si aspetta un grande sostegno da parte dei tifosi sloveni, soprattutto il 27 maggio, giorno della cronoscalata sul Monte Lussari (o Višarje, il toponimo sloveno): “Già nel 2019 erano tantissimi sulle strade. Stavolta penso che potremo aspettarci davvero uno spettacolo sloveno, una cosa tipo Planica (località slovena dove si svolgono le sentitissime gare di salto con gli sci – ndr).

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