Letizia Paternoster investita in bici, dente rotto e mano fratturata: 30 giorni di stop (Aggiornato)

Ancora un incidente che coinvolge un(a) ciclista. Dopo l’accorato appello di Alessandro De Marchi dei giorni scorsi, questa volta si stratta di Letizia Paternoster, stellina del movimento ciclistico azzurro femminile, travolta stamani ad Arco mentre si allenava. L’incidente è avvenuto all’interno di una rotonda, verso le nove di mattina, quando una vettura si è immessa nella rotatoria e l’ha colpita. Trasportata in ospedale in codice rosso, secondo quanto riportano fonti locali la ciclista della Trek – Segafredo sarebbe stata colpita in viso dopo essere stata travolta dall’auto. La speranza è che si tratti di una misura precauzionale e non ci sia niente di grave.

Aggiornamento ore 12:45: Dopo la preoccupazione iniziale, sembrano rassicuranti le notizie che arrivano riguardo la campionessa trentina. RaiNews conferma infatti il colpo al viso, ma non sarebbe particolarmente grave, tanto che “le sue condizioni non appaiono comunque preoccupanti”. Le radiografie alle quali l’atleta si è sottoposta, hanno tuttavia evidenziato anche una frattura allo scafoide di una mano, che sicuramente costringeranno il talentino azzurro ad un periodo di stop.

Aggiornamento ore 13:35: Secondo quanto riporta il quotidiano locale l’Adige, la pluricampionessa d’Europa e del mondo prognosi è stata investita con la sua city-bike da un uomo che ha spiegato di non averla vista, probabilmente perché “coperta dal montante del parabrezza e non l’ha vista”. Dopo ulteriori esami, la prognosi invece è di 30 giorni, “per una microfrattura a un polso e un danno in bocca”.

Aggiornamento ore 17:30: La Trek-Segafredo, squadra in cui milita Letizia, ha confermato tramite le parole del dottore Nino Daniele la diagnosi di lieve frattura allo scafoide e la rottura di un dente. La ciclista non avrà bisogno di un intervento chirurgico, ma è stato confermato il periodo di stop di 30 giorni. Nel frattempo sono arrivate anche le prime dichiarazioni di Paternoster, che ha raccontato la dinamica dell’incidente dal suo punto di vista.

Un commento

  1. Faccio tanti auguri a Letizia.

    Purtroppo ci risiamo!Quando non fuggono…….l’investitore ripete la solita litania “Non ti ho visto”,infatti ci considerano proprio come insetti.Loro sono i padroni della strada,ben protetti da 5 Airbag in citta’ e fuori.
    Ringraziamo i nostri politici per questo modo di pensare,oltre 600 auto ogni 1000 abitanti e scarso rispetto per chi vi rinuncia.
    Le Piste ciclabili e le ciclovie sono optional,non saranno mai comuni come i marciapiedi.
    Se la convivenza con i motorizzati è impossibile e le infrastrutture saranno sempre rare,c’è una sola soluzione per la sicurezza del ciclista:
    RICONOSCERE (PER LEGGE) ALL’UTENTE CICLISTA IL SUO SPAZIO A TERRA SU TUTTE LE STRADE ANCHE SE STRETTE 7 METRI (Nel nord Europa è comune).
    In sintesi è semplicemente una economica bike Lane delimitata con la Banda Rumorosa che i motorizzati potranno invadere solo in assenza del ciclista.Mi spiace di non poter allegare le foto di questa corsia che ho presentato all’ex Ministro del Rio due anni fa’ con il nome”Corsia di rispetto”.
    Mi aspetto su quest’argomento l’impegno massimo da parte del nuovo Presidente della Federazione Ciclistica Italiana

    Gianfranco Di Pretoro

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