UAE Emirates, Davide Formolo: “Sono caduto in allenamento per un cinghiale. Andrò al Giro d’Italia per Almeida”

Il 2022 di Davide Formolo non è iniziato nel modo migliore. Il corridore dell’UAE Team Emirates è stato infatti vittima di un incidente che ne sta rallentando la preparazione in vista di una stagione che lo dovrebbe vedere ancora una volta protagonista, soprattutto in appoggio ai capitani, soprattutto Tadej Pogačar e Joao Almeida. Il portoghese potrà contare su di lui soprattutto al Giro d’Italia, che sarà il punto focale della stagione di entrambi. L’azzurro affronterà anche tutte le corse italiane più importanti, comprese la Strade Bianche, la Tirreno-Adriatico e la Milano-Sanremo.

“La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Stavo scendendo veloce, andavo verso destra e un cucciolo di cinghiale ha attraversato la strada correndo – ha spiegato nel corso del Media day della sua squadra – Non ho potuto farci niente, ha sbattuto con la testa sulla mia ruota anteriore. Sono caduto. Stavo scendendo a 60 km/h e mi sono trovato per terra. Stiamo ancora lavorando molto sul polso destro, abbiamo ancora paura che ci sia qualche frattura. Sembra che non ci sia niente di rotto, ma nelle mani ci sono molti ossicini e servono dieci giorni per evidenziarne eventuali fratture. Ho fatto una settimana con la bici da crono, ancora non riesco ad alzarmi in piedi sulla bici”.

Nonostante i nuovi arrivi di alto livello in squadra, è contento di avere ancora un ruolo centrale: “Questa è una squadra che è cresciuta molto negli ultimi tre anni, quest’anno ancora di più. Al momento qui mi divido un po’ tra l’aiutare Tadej e fare le mie corse, giocandomi le mie carte quando possibile. Per questo abbiamo escluso il Tour per arrivare focalizzati sul Giro. Avremo un capitano come Almeida, ma avrò anche io le mie chance. Ci sono tante tappe mosse, che si addicono alle mie caratteristiche e non farò le Ardenne, per arrivare pronto al Giro. Rinunciarci per me è un dispiacere, però sono contento che ci sia un corridore come Pogačar a tenere alto l’onore della squadra”.

“Sarei onorato di supportare Almeida per il podio al Giro, sarebbe bellissimo – aggiunge – Vedremo come andrà strada facendo, se dovesse essere in grado di lottare per lui mi metterei totalmente a sua disposizione. Per arrivare a certi risultati, ha bisogno di un supporto non indifferente. È un Giro molto duro, ogni tappa è molto ondulata e può essere un’opportunità. Almeida ha già dimostrato di saper lottare per vincere un Giro, mentre io non ci sono mai andato vicino. Sono pronto a dargli tutto il mio supporto. Con una squadra così forte, sono convinto che ognuno di noi potrà avere un paio di giorni di libertà per avere comunque sempre qualcuno con Joao”.

Il suo calendario, salvo cambiamenti, è già delineato: “Inizierò la stagione tra Maiorca e Bessèges. Poi farò Laigueglia, Strade Bianche, poi la Tirreno-Adriatico con Tadej e la Milano-Sanremo. Poi avrò delle carte da giocarmi al Giro dei Paesi Baschi, percorso molto duro e molto adatto alle mie caratteristiche. Dopo i Baschi andremo in ritiro in Sierra Nevada, con anche Almeida, per preparare al meglio il Giro. Farò poi anche Giro di Svizzera, Campionati Nazionali, Giro di Polonia e poi il calendario è ancora aperto. Concluderò con le classiche italiane, compresi Lombardia, Emilia e le due venete”.

Non nasconde, infine, la voglia di tornare in Nazionale: “Sarebbe un sogno. Per varie ragioni non ho mai strappato una convocazione, ma è sempre un sogno. I mondiali dell’anno prossimo sembrano facili, ma in realtà sono impegnativi. Io come sempre do il massimo, faccio il mio lavoro al 100%. Poi sarà la strada a decidere”.

Correre con un campionissimo come Pogačar è certamente un onore: “C’è un bel feeling, un po’ mi spiace non andare al Tour con lui ma sono lusingato che la squadra mi faccia giocare le mie possibilità al Giro. Quando ho visto arrivare corridori così importanti pensavo che le mie possibilità fossero finite, ma vogliamo ancora migliorarci”.

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