Israel Start-Up Nation, Daniel Martin: “Voglio ritrovare il modo di correre che mi ha portato molti successi”

Daniel Martin è pronto a iniziare la sua nuova parte di carriera. Il ciclista irlandese ha firmato un contratto biennale con la Israel Start-Up Nation, con l’intenzione di lasciarsi alle spalle due stagioni non proprio positive con la UAE Team Emirates. Lo scalatore negli ultimi anni non è riuscito a confermare l’alto livello sulle Ardenne mostrato negli anni d’oro della sua carriera, perdendo quest’anno anche la capacità di lottare per una vittoria di tappa e un piazzamento in classifica generale nel Grand Tour. Il suo nuovo team conterà su di lui per la Grande Boucle, in cui potrà cercare di migliorare il sesto posto ottenuto nel 2017.

“Sapevo che sarebbe avvenuto il passaggio nel World Tour, quest’anno o il prossimo – ha rivelato il 33enne in un’intervista a Velo101Sapevo quando ho firmato, è l’ambizione a rendere una squadra importante. Il team sarà in tutte le grandi corse che vorrei fare, compreso il Tour de France. Sono pronto a cambiare il programma, vincere, non importa quale corsa, fa sempre bene. Non ho ambizioni particolari per una prova, ho già vinto belle corse e voglio prima di tutto divertirmi“.

Dan Martin ha poi parlato dei propri obiettivi e soprattutto di come vuole interpretare la nuova stagione: “Voglio ritrovare il modo di correre che mi ha portato molti successi, con lo stile da attaccante, anche se non si può prevedere tutti gli scenari possibili. Non so ancora con certezza dove debutterò quest’anno, penso a Valencia ma è da confermare. Poi ovviamente andrò alle classiche delle Ardenne e al Tour. La Grande Boucle sarà un grande obiettivo, perché i Giochi Olimpici sono una corsa da un giorno. È una corsa speciale, senza squadra, sempre difficile da gestire. Penso che bisognerà correre il Tour per essere in condizione, ma poi bisognerà gestire la differenza di fuso orario e le condizioni climatiche. Sarà difficile per tutto il mondo”.

Infine qualche battuta sul suo vecchio team e sulla sua nuova vita, con uno sguardo al possibile ritiro a fine contratto: “Durante gli anni in UAE Emirates sono cambiate delle cose a livello di allenamento, di alimentazione, del mondo di correre, e non ha pagato. Penso che la mia stagione non sia stata malvagia anche se non ho vinto tappe in un Grand Tour e questo è ciò che fa la differenza, spesso. Ma sono molto motivato. Non ho rivincite da prendere, ho fatto tanta esperienza. Ho avuto la chance di conoscere tante persone molto simpatiche, e bisogna sempre guardare avanti. L’Israel Start-Up Nation è una squadra che si sposa bene con il mio modo di pensare. Ho firmato per due anni, non so se poi continuerà la mia carriera, per il momento corro perché mi piace ed è qualcosa che si può mantenere a lungo”.

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