Groupama-FDJ, Marc Madiot spiega la selezione per il Tour: “Quando prendo questo tipo di decisioni non posso essere emotivo”

Dopo l’annuncio dei primi nomi per il Tour de France 2023 della Groupama – FDJ non sono state poche le reazioni. Tra i corridori più delusi c’è sicuramente Arnaud Demare, che non aveva mai nascosto il suo desiderio di essere al via della Grande Boucle e negli ultimi giorni ha rilasciato dichiarazioni in cui ha fatto apertamente capire tutto il suo disappunto. Chi, invece, ha gradito la notizia è stato Thibaut Pinot, la cui richiesta di volare a Bilbao per la partenza sabato primo luglio è stata ascoltata. Marc Madiot, intervista da Ouest-France ha spiegato le ragioni delle sue scelte.

Sulla convocazione di Pinot, infatti, il general manager ha dichiarato: “Lui fa le cose come nessun altro. Solitamente quando un corridore è alla fine della sua carriera vive una fase di calo, ma nel suo caso è il contrario: sembra che annunciare il ritiro lo abbia liberato. Al di là del Giro, è stata soprattutto la fine del Giro, la sua ripresa, a convincermi […] Ci abbiamo pensato. Credo che oggi sarebbe un errore professionale non portare Thibaut al Tour“.

Il transalpino ha poi ribadito anche quale sarà il ruolo del quinto classificato all’ultimo Giro: “Sarà al fianco di David Gaudu, che rimane la nostra scelta numero 1 per la classifica generale. Ma da quello che ho visto al Giro o altrove, c’è molto più movimento in gara rispetto a prima. La corsa è molto più movimentata, e da molto più lontano. E avere Pinot, come Madouas, può permetterci di rispondere a questo stile di corsa. E servono come importanti punti di appoggio”.

Ovviamente, poi, il francese è stato interpellato anche sulla questione Demare: “È stato molto complicato. Non si può liquidare così un corridore che ti ha portato 100 vittorie, che è stato con te per dodici anni e che ha sempre risposto presente. Ma ancora una volta, quando prendo questo tipo di decisioni, non posso essere emotivo. Devo costruire una squadra che sia la più efficiente possibile. Adesso credo che stia facendo fatica a capire, ma spero che il tempo possa fare il suo lavoro. E sono sicuro che avremo ancora tante cose da fare assieme nella seconda parte della stagione”.

Scartata fin da subito, quindi, la possibilità di portare in corsa tre capitani: “Era un’opzione sul tavolo, ma sarebbe stato complicato in termini di gregari. Abbiamo davanti un Tour pieno di montagne, quindi abbiamo deciso così. Forse alla fine di luglio potrete spararmi con un Kalashnikov perché ho commesso un errore”.

 

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