Arkéa-B&B Hotels, Arnaud Démare contro Marc Madiot: “Mi sono sentito tradito e non apprezzato dopo tutto quello che ho fatto”

Parole al veleno quelle di Arnaud Démare nei confronti di Marc Madiot. Dopo aver disputato dodici anni tra le fila della Groupama-FDJ, il francese ha deciso di cambiare squadra trasferendosi nell’agosto del 2023 alla Arkéa-B&B Hotels. Le frizioni con la formazione transalpina e con il suo team manager erano partite dalla scorsa estate dopo che il 32enne non era stato selezionato per disputare il Tour de France 2023, esclusione che lo ha portato a cambiare casacca per il resto della stagione ed ora nonostante siano passati diversi mesi è ancora percepibile la rabbia del classe ‘91 per il trattamento subito.

Se all’epoca spiegava di essere “arrabbiato e depresso” per l’esclusione arrivata dopo “il duro lavoro per essere in buona condizione per il Tour de France”, lamentando il trattamento subito, che faceva il paio con la comunicazione ricevuta che non avrebbe ricevuto offerta di rinnovo, ancora adesso c’è grande amarezza per il vincitore della Milano-Sanremo 2016 nei confronti della sua vecchia squadra.

La rabbia è ancora presente, così come l’incomprensione – le parole di Démare in un’intervista all’emittente televisiva France 3 nella quale mostra ancora il suo risentimento per il modo in cui è stato trattato, portandolo ad anticipare i tempi dell’addio al team già nella scorsa estate – Ho sempre agito in modo professionale e ho sempre valorizzato la squadra. Tuttavia, mi sono sentito tradito e non apprezzato dopo tutto quello che ho fatto

L’otto volte vincitore di tappa al Giro d’Italia, successi conditi dalla conquista di due maglie ciclamino, non raccoglie neanche il ramoscello d’ulivo che Marc Madiot gli aveva teso nel frattempo (spiegando di conoscere il valore del corridore, dicendosi dispiaciuto di come erano andate le cose, sperando inoltre in una riappacificazione con il tempo) , sottolineando quanto fossero dal suo punto di vista parole di circostanza. “Politicamente, per lui ha un senso dire così, ma io non ho niente da dirgli”, commenta con freddezza e fermezza.

Il coriaceo sprinter piccardo sottolinea anche la differenza di trattamento ricevuto non appena arrivato nella sua nuova squadra, anzi, ancora prima: “Nei dodici anni che ho corso lì, nessuno mi ha mai detto ‘bravo per quello che hai fatto’. Emmanuel Hubert (il team manager della Arkéa-B&B Hotels, ndr) è la prima cosa che ha fatto nella prima telefonata. Sento che sono fieri di avermi e voglio ricambiare”.

Ora dunque arrivato il tempo di trasformare la rabbia in adrenalina per affrontare nuovi sprint, in particolare a quel Tour de France che è stato oggetto del contendere. “La Arkéa-B&B Hotels non ha mai vinto una tappa del Tour, io ci sono riuscito due volte. Spero davvero di poterlo rifare. So di esserne capace e questo è il nostro obiettivo per luglio”.

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