Deceuninck-QuickStep, Patrick Lefevere: “Sam Bennett alla Bora è come una donna che torna a casa dopo una violenza domestica”

Parole dure di Patrick Lefevere nei confronti di Sam Bennett. Il team manager della Deceuninck-QuickStep, dal suo solito spazio settimanale su Het Nieuwsblad, si è lanciato in una vera e propria invettiva nei confronti del suo corridore, che a fine stagione lascerà il team per ritornare alla Bora-Hansgrohe (manca solo l’ufficialità). I commenti del dirigente belga sono pesanti e alcuni anche inopportuni, con l’irlandese che viene definito “mentalmente instabile” e il suo ritorno nella compagine di Ralph Denk paragonato a quello di una donna che torna a casa dopo aver subito una violenza domestica, prolungando dunque le tante accuse al proprio velocista che si erano susseguite dopo l’assenza dal Tour.

“Non ho mai avuto corridori mentalmente instabili, ma ce ne sono stati alcuni particolari – ha esordito, prendendola alla lontana – Cavagna non è un tipo nervoso (il suo hobby è la pesca), ma a volte si fa prendere dallo stress. Alcuni dicono che Remco Evenepoel non sappia andare in bici, ma all’inizio Rémi aveva paura anche di prendere la borraccia o di alzare le braccia al cielo dopo una vittoria, Tim Declerq è un ragazzo intelligente, ma quando deve fare corsa per sé ‘soffoca’. E, ultimo ma non ultimo, c’è Sam Bennett. Per me lui è il non plus ultra della debolezza mentale”.

Il discorso si concentra dunque solo sullo sprinter irlandese e sul suo ritorno alla Bora-Hansgrohe, del quale già qualche settimana fa aveva parlato in termini non proprio lusinghieri (“Io ho le palle, lui no” il suo commento): “Lasciare la Bora lamentandosi con tutti di come era stato ‘bullizzato’ ed era finito quasi depresso, per poi tornarci solo 14 mesi dopo. È la stessa cosa di una donna che torna a casa dopo una violenza domestica”.

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