Favoriti Tour de France 2018, Maglia Gialla: Froome ha il primo rivale in casa? Nibali pronto a colpire

La prima metà del Tour de France 2018 ha dato i suoi temuti verdetti. Malgrado non ci fosse praticamente nessuna insidia altimetrica, si sono registrati numerosi colpi di scena in queste nove frazioni iniziali, forse più nei giorni in cui non ce lo si aspettava che nelle tappe più temute.  A fare la differenza son state dunque soprattutto cadute e incidenti meccanici, con la classifica della Grande Boucle che si è così definita di conseguenza soprattutto per queste difficoltà, meno per le presentazioni dei singoli atleti, che spesso non hanno potuto far altro che adeguarsi a quello che il destino gli riservava.

Esempio lampante è il ritiro di Richie Porte (BMC), uno dei grandi pretedenti alla vittoria finale, costretto ad abbandonare la corsa ieri in seguito ad una caduta nei primissimi chilometri della temuta frazione del pavé.  L’australiano non ha avuto neanche il tempo di arrivare sulle pietre, dovendo alzare bandiera bianca molto prima, fermato da una frattura alla spalla. Se il più sfortunato è stato indubbiamente il tasmaniano, non è stato certo l’unico a dover fare i conti con la dea bendata, la cui impronta è evidente in una classifica tutto sommato abbastanza corta, per compensazione, ma in cui alcuni elementi hanno chiaramente avuto la peggio.

Favoriti Maglia Gialla Tour de France 2018

All’imbocco delle montagne è un uomo Sky davanti a tutti i pretendenti alla classifica. Ma il suo dorsale non è il numero uno e il suo nome non è Chris Froome. Caduto sin dal primo giorno, il Keniano Bianco è infatti decisamente più indietro, pur non avendo poi perso tantissimo, con Geraint Thomas invece rimasto praticamente sempre davanti, tanto da essere nettamente il migliore tra i big. Il gallese ha infatti 59 secondi sul suo capitano, ma da quanto emerso sinora sembra che gli sarà data possibilità di fare la sua corsa, quindi potrebbe riuscire, contrariamente al passato, a risparmiarsi anche nelle fasi più dure. Almeno per il momento sembra destinato a non dover lavorare per il Keniano Bianco e se dovesse essere lui a vestirsi di giallo martedì sarà molto interessante vedere cosa succederà in squadra. Non che Froome lavorerà per lui, a meno di clamorose defaillance e problemi di classifica, ma neanche potrà attaccarlo direttamente. Quindi se l’ex pistard dovesse riuscire a difendersi dagli attacchi degli altri come potrà andare?

Tra coloro che in generale sono usciti meglio da questa prima settimana di corsa chiaramente Vincenzo Nibali, che malgrado abbia avuto alcune volte da ridire sul supporto ricevuto dalla sua Bahrain – Merida in classifica si trova vicinissimo al Keniano Bianco, una posizione quasi ideale, pronto alle imboscate non appena arriveranno salite e discese. Potendo contare su una squadra al suo pieno servizio, lo Squalo dello Stretto ha tutte le carte in regola per ambire al podio mirato sin dall’inizio, pronto a mordere una fetta più grande possibile.

Altra squadra senza gerarchi definite sarà la Movistar, uscita comunque abbastanza bene da questa prima fase. Nairo Quintana ha perso terreno, ma difficilmente gli altri due co-leader avrebbero potuto essergli davvero utili in quei frangenti, per cui è un bene siano rimasti davanti. Mikel Landa in queste tappe si è dimostrato molto concentrato ed effettivamente ha avuto la squadra in suo supporto nel momento del bisogno, rafforzandone anche la motivazione e le sicurezze. Chi ha parlato sempre poco, dando spazio soprattutto alle gambe è Alejandro Valverde, che ha sempre risposto presente sulla strada, correndo con attenzione e andando anche vicino alla vittoria. Dei tre è quello messo meglio, anche se rispetto al basco si parla di secondi, e le sue quotazioni salgono. Se dovessero essere in grado veramente di collaborare con spirito paritario, correndo alla garibaldina come gli è richiesto per ribaltare le sorti della corsa, possono essere la squadra in grado di fare la differenza. Un attaccante e due stopper di lusso a controllare, pronti a rilanciare: detto così una combinazione perfetta. Da vedere se sapranno attuarla.

Difficile attualmente potersi fare un’idea delle forze in campo in salita, il cronometro comunque dà alcuni riferimenti importanti. A sorridere in questo gioco è chiaramente Bob Jungels (Quick-Step Floors) che in salita pagherà presumibilmente dazio, anche se le salite della Grande Boucle sembrano più adatte di quelle del Giro in cui negli ultimi due anni ha saputo prima sorprendere poi confermarsi ad alti livelli. Con un buon margine su molti dei suoi avversari, può sicuramente ottenere un risultato in linea con quanto fatto nelle ultime stagioni in Italia.

Tra coloro che non hanno avuto problemi anche Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo), uscito bene tutto sommato dalle prime fasi calde, leggermente meglio anche del compagno Steven Kruiswijk, suo primo capitano, soprattutto per questioni di esperienza, anche se non sembra in grado di potersi giocare posizioni di primissimo piano. Dello sloveno tuttavia non si conosce il potenziale e resta una delle grandi incognite, capace di stupire quando il gioco si farà duro.

Hanno avuto qualche problema anche uomini come Adam Yates (Mitchelton-Scott) e Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin), che hanno concesso qualcosa per strada, ma che sono tutto sommato dove ce li si poteva attendere in questo momento. Delusione invece Tom Dumoulin (Team Sunweb), che dopo la cronosquadre era in posizione ideale, prima di dover a sua volta perdere tempo nella tappa del Mur de Bretagne, quando è stato anche penalizzato dalla giuria. La forma sembra esserci, come mostrato anche ieri, ma si trova più indietro di quanto avrebbe voluto.

Decisamente più indietro anche coloro che lo scorso anno chiusero sul podio, ovvero Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) e Rigoberto Uran (EF-Drapac). Il francese tutto sommato se la cava con poco viste le difficoltà e una prima parte di percorso in cui ci si aspettava avrebbe sofferto, nella quale ha dimostrato una ottima tenuta anche mentale, mentre il colombiano è l’altra grande vittima del pavé visto che ieri ha dovuto lasciare per strada circa 1’30” a tutti i suoi rivali. Tempo che sarà molto difficile recuperare.

Peggio del sudamericano, tra i big, solo lo sfortunato Daniel Martin (UAE Team Emirates), che dopo l’ottima vittoria sul Mur de Bretagne in cui aveva palesato un ottimo stato di forma cade malamente e perde terreno. In classifica ha quasi 3 minuti da Gerain Thomas, un ritardo di circa due da tutti gli altri. Non sarà certo semplice per lui, le cui condizioni non sembrano neanche perfette.

Borsino favoriti Tour de France 2018

***** Chris Froome
**** Vincenzo Nibali, ▲ Geraint Thomas
*** ▲ Mikel Landa, ▼ Nairo Quintana, ▲ Alejandro Valverde
** ▼ Romain Bardet,▼  Tom Dumoulin, Jakob Fuglsang, Rigoberto Uran
* ▲ Bob Jungels, Daniel Martin, Primoz Roglic, Adam Yates, Ilnur Zakarin

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