Giro dei Paesi Baschi 2024, Carlos Rodriguez vince l’ultima e Juan Ayuso si prende la corsa

Ribaltone finale per il Giro dei Paesi Baschi 2024. Cortissima fino ad oggi, la classifica viene stravolta dalla impegnativa tappa conclusiva che viene vinta da Carlos Rodriguez, unico capace di seguire le accelerazioni di Juan Ayuso, con i due che staccano tutti sull’ultima salita, arrivando con un ampio margine su Mattias Skjelmose, che perde così la maglia in favore di Ayuso, ma anche la seconda posizione, visto che al traguardo viene superato anche da Marc Soler, che gli toglie l’abbuono che gli avrebbe consentito di restare davanti al portacolori della Ineos Grenadiers. Stretto nella morsa di un UAE Team Emirates scatenato, mandando all’attacco dalla distanza il corridore catalano, ma avendo anche in alta classifica anche Brandon McNulty, il danese ha provato a difendersi assieme ai suoi compagni, ma non ha potuto rispondere alle azioni decisive del classe 2002.

Il video dell’arrivo

Il racconto della tappa

La partenza è subito piuttosto forte, con il gruppo che viaggia allungato ma compatto nonostante diversi tentativi di attacco. Il primo a riuscire a prendere un po’ di margine e Xabier Mikel Azparren (Q36.5 Pro Cycling Team), che viene poi raggiunto da Sjoerd Bax (UAE Team Emirates), Harold Martin Lopez (Astana Qazaqstan), Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), Alessandro Verre e Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels). La presenza di quest’ultimo, quarto in classifica generale, provoca però la reazione del gruppo, che va ad annullare questo tentativo. Subito, però, ripartono gli attacchi e presto si forma un gruppo piuttosto consistente in testa alla corsa.

A comporlo sono Steven Kruijswijk, Milan Vader (Team Visma | Lease A Bike), Gregor Mühlberger (Movistar Team), Matteo Sobrero (Bora-hansgrohe), James Shaw (EF Education EasyPost), Lucas Hamilton, Christopher Juul Jensen, Mauro Schmid (Team Jayco AlUla), Gorka Izagirre (Cofidis), Igor Arrieta, Sjoerd Bax (UAE Team Emirates), Rein Taaramäe (Intermarché Wanty), Fabien Doubey (TotalEnergies), Romain Combaud, Oscar Onley, Martijn Tusveld (Team dsm-firmenich PostNL), Brandon Rivera (INEOS Grenadiers), Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck) e David De La Cruz (Q36.5 Pro Cycling Team), sul quale poco dopo rientrano anche Sepp Kuss (Team Visma | Lease A Bike), Esteban Chaves (EF Education EasyPost), Bauke Mollema (Lidl-Trek) e Jasha Sütterlin (Bahrain Victorious).

A quel punto, superato il primo GPM e approcciato il secondo, il plotone rallenta e concede spazio a questi battistrada, con il gap che si assesta presto sui 3’30”. Davanti, Schmid perde contatto a causa di un problema meccanico e non riesce più a rientrare, mentre Combaud e Vader vanno in difficoltà ma riescono a riportarsi davanti in vista dello scollinamento, dove il vantaggio sul gruppo resta stabile sui tre minuti e mezzo. Nel corso della discesa successiva, il gruppo si spezza in alcuni tronconi ma poi si ricompatta prima dell’inizio della terza salita di giornata.

Nel corso della salita successiva, la situazione resta stabile, con il gruppo che controlla a distanza una fuga che non crea troppi pericoli, anche se non mancano corridori da sorvegliare. Il gap resta così abbastanza stabile, scendendo a 3’17” ai piedi del Krabelin, dove subito si vede cambiare la situazione, tanto davanti quando in gruppo. Al comando si muove Chaves, con il quale restano i soli Kruisjwijk, Kuss, Muhlberger, Mollema, Arrieta e Oley, mentre dietro uno scatto di William Junior Lecerf (Soudal-QuickStep) consente alla UAE Team Emirates di aprire le ostilità lanciando all’attacco Marc Soler. Lo spagnolo resta velocemente da solo e si lancia all’inseguimento dei fuggitivi, dove sa di poter contare su due compagni di squadra, costringendo la Lidl – Trek a spendere presto le sue cartucce migliori. Lo spagnolo riesce cos a guadagnare quasi un minuto in cima, trovando poco dopo il supporto di Bax che si trova in un gruppetto defilato, dal quale si sfila ulteriormente Matteo Sobrero, chiamato a lavorare in testa al gruppo.

A 50 chilometri dall’arrivo, il vantaggio dei primi è così un minuto sul gruppetto di Soler, che ormai ha ripreso tutti i corridori nel mezzo, e di circa due minuti su un gruppo dove sono solo due squadre a dettare l’andatura. Ai piedi della salita di Trabakua scende a poco più di trenta secondi il vantaggio di Soler, ma con la strada che torna ad indurirsi sotto le ruote lo spagnolo può provare nuovamente a fare la differenza. Seguito dal solo Hamilton, si porta così ad appena dodici secondi dai primi al GPM, venendo a quel punto atteso da Arrieta, mentre il gruppo fatica, con ormai solamente Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek) a gestire l’inseguimento, cercando dunque di dosare il più possibile le energie.

Nel momento in cui Soler si riporta sui battistrada il gap è così di 1’05” rispetto al gruppo, che nel frattempo è andato a riprendere tutti gli altri ex fuggitivi. Dopo il passaggio ad Eibar si torna a salire e subito Soler cerca di imporre il suo ritmo, che comunque non soddisfa Chaves e, soprattutto, Onley, che si invola da solo al comando. Tuttavia, ormai esplode la bagarre anche in gruppo e ad emergere è nettamente Juan Ayuso (UAE Team Emirates), che manda in difficoltà tutti gli altri, riportandosi per primo sulla testa della corsa, sfruttando stavolta il lavoro di Soler, che si ferma ad attenderlo per fargli chiudere il gap.

Senza rispondere all’accelerazione dello spagnolo, Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) sale tuttavia in progressione, recuperando prima un buon Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), partito in contropiede, e rientrando poi su Ayuso, Chaves e Soler nel corso della discesa, che riescono poco dopo a riprendere anche Onley. A malapena il tempo di rifiatare che si torna a salire e subito riprende la battaglia. Dopo aver chiesto a Soler di alzare nuovamente il ritmo, Ayuso piazza uno scatto secco che sorprende Skjelmose, inspiegabilmente non alla sua ruota. L’accelerazione è troppo secca per il danese, che deve lasciar andare anche Rodriguez, unico in grado di rientrare sul connazionale.

In pochi metri i due guadagnano una manciata di secondi e appare chiaro che stavolta la Maglia Gialla fa fatica. Metro dopo metro i secondi di ritardo aumentano e la coppia di testa scompare dalla vista del danese, seguito inizialmente dal solo Chaves, raggiunti poi anche da Soler. Al GPM il ritardo è di 34 secondi e nel corso della discesa aumenta ancora, malgrado Skjelmose provi a spingere a tutta in discesa. A quel punto è chiaro che i giochi sono finiti e i due giovani spagnoli si parlano, definendo ovviamente i ruoli e la vittoria di tappa. Si arriva così senza sprint, con Rodriguez che spinge a tutta fino alla linea, esultando solo dopo, per provare a guadagnare il più possibile su Skjelmose. L’operazione riesce e mentre Ayuso festeggia la vittoria finale, per Rodriguez arriva la seconda posizione nella generale, un secondo davanti al danese, che paga l’essere stato superato sulla linea da Soler.

Risultato Tappa 6 Giro dei Paesi Baschi 2024

Classifiche Giro dei Paesi Baschi 2024

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