Francesco Moser e Giuseppe Saronni fanno pace: “Siamo due caratteri diversi, ma è giusto così. Se ci fosse stato un maggiore accordo tra di noi la nostra rivalità non sarebbe stata reale”

Francesco Moser e Giuseppe Saronni fanno (forse) pace. I due grandi rivali del ciclismo italiano tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, si sa, non sono mai andati molto d’accordo, ma negli ultimi anni, appesa la bici al chiodo ormai da parecchio tempo, sembravano aver seppellito (o, quantomeno, messo da parte) l’ascia di guerra. Negli ultimi mesi, però, alcune dichiarazioni sia dell’uno che dell’altro sui media avevano contribuito a riaccendere l’atavico antagonismo tra i due campioni, con Moser che era addirittura arrivato a dichiarare di non voler più vedere Saronni e di non voler avere più nulla a che fare con lui.

Entrambi sono quindi stati ospiti dell’ultima puntata del programma di RaiSport RadioCorsa per tentare un riavvicinamento: “Sapete quante volte ci siamo incontrati per fare le foto della pace? – ha affermato Saronni – Ma è sempre stato inutile, siamo due caratteri diversi. Per età, mentalità e provenienza non ci siamo mai riusciti ad incontrare a metà strada. Ma è anche giusto così. C’è anche da dire che la nostra rivalità è stata creata, scritta e alimentata da un certo tipo di giornalismo che oggi non c’è più”.

Moser ha quindi spiegato cosa più lo faceva innervosire del rivale: “Faceva certe dichiarazioni, sempre pungenti, come ha fatto nel recente passato e per questo c’è stato questo litigio. E questo chiaramente non pacificava la situazione, veniva sempre alimentata la rivalità”. “Mi giocavo le mie armi come potevo – ha ammesso Saronni – Io vedevo e capivo che su certe frasi e su certe battute tu ti innervosivi e io dovevo giocare anche su questo“.

Tentativi di pacificazione erano stati fatti anche ai tempi su impulso dei rispettivi direttori sportivi, che hanno provato a farli andare d’accordo: “Certamente, se ci fossimo messi d’accordo più spesso invece di correrci contro, avremmo vinto di più. Ma non credo che sarebbe stato sportivo“, ha dichiarato Moser, con Saronni che aggiunge: “Se ci fosse stato un maggiore accordo tra di noi questa rivalità non sarebbe stata così e la gente avrebbe capito che non era reale“.

Dopo aver ripercorso le loro splendide carriere e le loro vittorie (non mancando comunque di punzecchiarsi simpaticamente, soprattutto riguardo Giro d’Italia e Parigi-Roubaix), alla fine i due si sono congedati con una stretta di mano e con la promessa di cenare insieme: “Tranquilli che la mano ce la stringiamo, ma la cosa non finisce qui“, ha concluso scherzando Saronni.

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