Tirreno-Adriatico 2020, Rafal Majka: “Alla fine avevo buone gambe, il terzo posto non è affatto male”

Rafal Majka ancora sugli scudi alla Tirreno-Adriatico 2020. Il polacco ha confermato il proprio ottimo stato di forma concludendo in terza posizione la frazione con arrivo a Sassotetto, l’arrivo in salita più atteso di quest’edizione. Arrivato secondo nel corso della terza frazione e insieme ai migliori ieri, anche oggi il capitano della Bora-Hansgrohe è stato protagonista, rispondendo al primo allungo di Simon Yates (Mitchelton-Scott) per poi essere costretto a desistere sulla stoccata del britannico. Il suo tentativo di rientrare insieme a Geraint Thomas (Ineos-Grenadiers) e Aleksandr Vlasov (Astana) non è andato a buon fine, ma il piazzamento odierno certifica lo stato di condizione in crescita, ottima notizia in vista del Giro d’Italia 2020, obiettivo principale della stagione.

“È stata una tappa difficile” ha commentato il corridore appena dopo il traguardo “ma il percorso si adattava bene a me e penso di aver corso bene. Sono stato in grado di risparmiare molte energie durante la corsa e alla fine avevo ancora buone gambe. Sulla salita finale ho corso nel primo gruppo e sono riuscito a restare con Woods e Yates all’inizio. Ma quando Yates ha fatto l’attacco decisivo, ho dovuto lasciarlo andare“.

Se da Geraint Thomas sono arrivate parole poco concilianti riguardo la collaborazione nel gruppetto degli inseguitori, che ha ceduto più di mezzo minuto al vincitore di giornata, Rafal Majka non sembra così deluso dalla mancata riuscita dell’aggancio: “Ho provato a riprendere Yates con Thomas, ma non ci siamo riusciti. Alla fine sono arrivato terzo, che non è affatto male“. Il polacco ora in classifica generale deve recuperare 16 secondi dalla maglia azzurra, mentre ne ha 23 di vantaggio sul capitano della Ineos-Grenadiers. Distacchi che potrebbero essere rivoluzionati dalla cronometro individuale di San Benedetto del Tronto di lunedì, sebbene le corse contro il tempo sulla carta dovrebbero sorridere più ai due britannici che al leader della Bora.

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