Tadej Pogacar vede la Bora al livello di Jumbo e UAE e apre ad un co-leader al Tour: “La concorrenza aumenta”

Il Tour de France 2024 non sarà più un duello tra Jumbo-Visma e UAE Team Emirates, ma ci sarà una terza squadra che si candida ad un ruolo da protagonista. Se nelle ultime due edizioni della Grande Boucle era ormai evidente come queste due squadre fossero, assieme ai loro capitani, un gradino sopra le altre, nella prossima stagione Tadej Pogacar vede la Bora – hansgrohe pronta ad inserirsi nella battaglia. Ovviamente, il salto di qualità del team tedesco arriva grazie all’arrivo di Primoz Roglic, che, assieme a Daniel Martinez, si unisce ad un gruppo già di alto livello grazie alle presenze di Emmauel Buchmann, Sergio Higuita, Jai Hindley, Lennard Kamna, Cian Uitjdebroeks e Aleksandr Vlasov.

Lo sloveno lascia questo inverno la formazione neerlandese dopo otto stagioni in cui è stato il trascinatore verso l’alto prima dell’avvento di Jonas Vingegaard, che lo ha sostituito al vertice delle gerarchie del team essedo arrivato dove il classe 1989 non era mai arrivato. Il tre volte vincitore della Vuelta a España ha così deciso di salutare la squadra in cui è cresciuto per diventare leader unico nel team tedesco proprio per dare l’assalto alla Grande Boucle e Pogacar si aspetta molto dal suo connazionale nella prossima stagione.

“Farà ancora meglio alla Bora-hansgrohe e questo apre ad una maggiore competizione visto che ha lasciato la Jumbo – ha commentato il corridore di Komenda a GCN – Ora quindi c’è anche la Bora oltre alla Jumbo , quindi c’è una maggiore concorrenza […] Noi abbiamo perso alcuni uomini di valore, ma di contro ne sono arrivati alcuni molto forti, quindi penso abbiamo una ottima squadra. Ci siamo incontrati ad ottobre ed è andata benissimo. Penso siamo una squadra molto forte”.

Lo sloveno apre anche alla possibilità di non essere, per la prima volta, leader unico della UAE Team Emirates al Tour de France: “Non importa se uno fra Adam Yates, Juan Ayuso o Joao Almeida sarà co-capitano. Non mi preoccupa, con due leader ci possono essere alcune differenze tattiche, ma con un solo leader tutta la pressione è su un uomo solo. Sono cose diverse, ma entrambe possono funzionare molto bene”.

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