Giro di Polonia 2019, ancora ignota la dinamica dell’incidente di Lambrecht: “Non sappiamo perché sia caduto, era in una strada del tutto pianeggiante”

Resta un alone di mistero sulle cause che hanno portato al tragico decesso di Bjorg Lambrecht. La caduta, avvenuta durante la terza tappa del Giro di Polonia 2019, infatti, ha avuto luogo in una parte del percorso totalmente pianeggiante, circostanza che rende così poco chiara la dinamica dell’incidente. Così mentre tutto il mondo del ciclismo si stringe in cordoglio, si cerca di indagare anche sulle cause che hanno portato alla caduta del corridore del belga, le cui condizioni erano apparse purtroppo molto gravi sin dai primi istanti. Sicuramente tra le possibili cause ci sono le condizioni dell’asfalto, reso viscido dalla pioggia, ma nelle ultime ore si sta facendo strada anche l’ipotesi di un malore. Eventualità, quest’ultima, che potrà essere confermata solo dall’autopsia.

Lo stesso medico di corsa nel raccontare i concitati attimi che hanno seguito la caduta ha rivelato di non essere riuscito a capire la dinamica dell’incidente: “Non sappiamo perché sia caduto, è successo in una strada totalmente pianeggiante. Abbiamo provato a fargli un massaggio cardiaco sul posto e abbiamo chiamato un elicottero. Ma poi le sue condizioni si sono rivelate troppo gravi per un trasporto in elicottero. Abbiamo continuato la rianimazione sul posto e in ambulanza. Si è spento in ospedale durante l’operazione”.

Una caduta difficile da spiegare e da ricostruire, nonostante le testimonianze di chi era al seguito della corsa, come Roberto Damiani, che ha  raccontato alla Gazzetta dello Sport quello che ha visto quando con l’ammiraglia Cofidis è passato sul luogo dell’incidente: “Radio-corsa non si è nemmeno accorta della caduta. Quando siamo passati lo abbiamo visto in un fossato, largo al massimo un metro e mezzo. Lì c’era anche un ponticello di cemento per attraversarlo. C’erano ferme la sua ammiraglia, quella della UAE e quella della Deceuninck. Forse in un primo momento pensavano ci fossero coinvolti anche loro corridori”.

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