Deceuninck-QuickStep, Alaphilippe a ruota libera: “2019 forse irripetibile, ora si parte da zero”

Julian Alaphilippe è pronto e quando c’è lui emozioni e spettacolo non mancano. La Vuelta San Juan 2020 segnerà il debutto del funambolo francese, un corridore capace che non conosce limiti. Nel 2019 è stato semplicemente unico: Strade Bianche, Milano-Sanremo, Freccia Vallone e quel sogno Maglia Gialla al Tour de France accarezzato per due settimane. Il 2020 sarà diverso, meno Italia, la partecipazione annunciata alla Parigi-Nizza e con qualche novità.

Alla vigilia dell’emergente corsa a tappe argentina, il transalpino ha parlato, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, di quel che è stato e quel che sarà: “Vincere il Velo d’Or mi ha fatto piacere, è la testimonianza di un 2019 speciale, eccezionale, forse irripetibile. Ma non mi fermo troppo a ripensare a quanto ho fatto. Si riparte da zero”.

“Ho ‘staccato’ per quasi due mesi – ha confessato – Ne avevo bisogno, ci ho messo del tempo per recuperare. Soprattutto mentalmente, ero ‘finito’. Avevo bisogno di passare dei momenti facendo nulla. È servito e ora l’appetito mi è tornato”.

Anche nel 2020 indosserà i colori della Deceuninck – Quick-Step, formazione che lo ha lanciato nel WorldTour e gli ha permesso di raggiungere livelli di eccellenza. Ma se corri alla corte di Patrick Lefevere, il pensiero prima o poi non può non andare al Giro delle Fiandre: “Ho voglia di debuttare al Giro delle Fiandre. Sento che è il momento giusto per farlo. Un Monumento, una corsa che mi fa sognare. Niente è impossibile, ma conquistarlo al debutto sarebbe più di una sfida, sarebbe come fare strike a bowling. Anzitutto, voglio scoprirlo e sono nella squadra giusta per farlo. Poi sì, chiaro che spero di essere lì nel finale…”.

Se il Fiandre sarà uno degli obiettivi principali, le Olimpiadi di Tokyo 2020 e il Mondiale di Aigle-Martigny 2020 non sono da meno con il corridore francese che non nasconde: “A Rio 2016 sono arrivato quarto, non così lontano dalle medaglie, ma preferirei comunque la maglia iridata”.

Ed il Tour de France 2020? Il fenomeno francese è consapevole dei suoi limiti, sa che al momento non ha quella resistenza sulle tre settimane che gli permetterebbe di vincerlo e dunque: “In questo momento, tentare di vincere un grande giro non è nella mia testa. Non escludo però che lo potrebbe essere in futuro, chissà…”

E quando gli si chiede se quello che abbiamo visto è il miglior Alaphilippe o se può ancora migliorare, il classe ’92 afferma: “Crescere ulteriormente, almeno è ciò che spero. C’è sempre da lavorare per progredire. Nella cronometro, in montagna o sull’esplosività, a seconda degli obiettivi che ci si pone. Sono ben lontano dall’essere perfetto”.

Alaphilippe è pronto, lo spettacolo assicurato.

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