Cofidis, Guillaume Martin riflette sul coronavirus: “Trauma talmente grande da non lasciar spazio alla riflessione”

Guillaume Martin è felice di tornare ad allenarsi in bicicletta. Il corridore della Cofidis ha potuto riprendere a preparare il Tour de France 2020, suo grande obiettivo stagionale, dopo il periodo di confinamento in Normandia, la regione in cui è nato e cresciuto anche ciclisticamente. In questo periodo lo scalatore si sta preparando sulle Alpi per cercare di raggiungere il miglior livello possibile, consapevole che avrà il ruolo di capitano sulle salite della Grande Boucle in una squadra che chiaramente vuole ben figurare nella corsa di casa, a maggior ragione nell’anno che ha segnato il passaggio nel circuito World Tour. Soprannominato “il ciclista filosofo” per la sua grande propensione alla materia, in cui ha conseguito un master, il classe ’93 non poteva esimersi dall’effettuare le proprie considerazioni sul periodo del confinamento causato dal coronavirus.

“Sul momento, quasi nessuno ha preso la misura di ciò che stava succedendo, io per primo” ha confessato in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano Le Parisien: “Sono stato sorpreso per la mancanza di parole da parte degli intellettuali, dei filosofi. Il trauma è stato talmente grande che non lascia spazio alla riflessione. C’è un’accettazione naturale a questa privazione della libertà. Sul piano personale, è stato un grande cambiamento. Da quando sono bambino, non sono praticamente mai stato due settimane nello stesso posto. Con il mio lavoro, mi muovo sempre tra le gare e gli stage in altura. Ho avuto un assaggio del mio possibile dopo-carriera. E mi è piaciuto questo periodo“.

Martin ha poi speso qualche parola sul percorso del Tour de France 2020 e sulla particolarità di questa stagione: “Il suo profilo con molte montagne e soltanto 36 chilometri di cronometro mi piace veramente. Vado a lottare per la classifica generale e tentare dei colpacci in certe tappe. Per ora si naviga a vista, tutto si organizza all’ultimo minuto, improvvisando. Bisogna reinventarsi, ed è interessante. Visto il raggruppamento della stagione, i migliori avranno il coltello tra i denti in tutte le corse“.

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