Vuelta a España 2022, Vervaeke e Van Wilder confessano lo stress provato prima della tappa decisiva: “Ma Evenepoel lo ha nascosto molto bene”

Sono passati ormai due mesi dalla conclusione della Vuelta a España 2022, ma ancora non si è spento l’eco del successo di Remco Evenepoel nel GT spagnolo. Del resto, la conquista della Maglia Rossa da parte del 22enne della Quick-Step Alpha Vinyl ha interrotto un digiuno di vittorie nella classifica finale di un Grande Giro che per i corridori belgi durava da più di 40 anni, dal Giro d’Italia 1978 conquistato da Johan De Muynck. Naturale, dunque, che soprattutto in Belgio si celebri ancora l’impresa del classe 2000 ed emergano dettagli a tal riguardo, come quello raccontato dai compagni di squadra (e preziosi gregari durante le tre settimane spagnole) Louis Vervaeke e Ilan Van Wilder a Wielerrevue.

Ero molto stressato prima dell’ultima tappa di montagna – ha ammesso Vervaeke – Avevo davvero paura di fallire, che Mas ci avrebbe attaccato e che Remco sarebbe rimasto isolato. C’era molto in gioco e devo ammettere che ero davvero nervoso durante quel viaggio. Ero seduto dietro Remco sull’autobus e ho capito che era un po’ più tranquillo del solito. Ma, come leader, ha nascosto [lo stress] molto bene“.

Anche Van Wilder aveva percepito un’atmosfera diversa in quella giornata: “Il contrasto tra quel giorno e il resto delle tappe è stato grande. Prima della corsa c’era silenzio, si poteva sentire lo stress sul bus“. Ma anche il 22enne ha confermato la grande capacità di Evenepoel di nascondere e gestire la tensione: “Remco ha detto in seguito che era molto nervoso, ma devo dire che non l’ho vissuto in quel modo. Ad essere sincero, non ho notato alcuno stress in lui“.

Una capacità che, secondo Vervaeke, appartiene ai grandi campioni come Evenepoel e Mathieu Van Der Poel, di cui il 29enne è stato compagno di squadra negli scorsi anni: “Quello che mi sorprende è soprattutto la calma di questi ragazzi quando sono sotto pressione. Non bisogna sottovalutare la pressione che viene esercitata su di loro. Fa grande differenza il modo in cui affrontano questo problema”.

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