Tour de France 2018, Porte punta il podio: “Sono pronto, percorso adatto a me”

Nella contesa per la maglia gialla al Tour de France 2018 ci sarà anche Richie Porte. Reduce da una convincente vittoria al Giro di Svizzera, nel quale è riuscito a tenersi dietro alcuni avversari che poi troverà in Francia, per il capitano della BMC sarà importante riuscire a tornare a casa dalla Grande Boucle con un bel risultato e lasciarsi finalmente alle spalle la sfortuna che da sempre lo perseguita nei Grandi Giri, ai quali arriva ormai da tempo con grandi ambizioni, confermandosi tra i migliori, ma puntualmente costretto a rivedere al ribasso le proprie ambizioni.

Per provare a fare ciò, l’australiano avrà a spalleggiarlo una squadra solida, in grado di farsi valere in tutti i terreni: “Sono pronto per il Tour de France – ha ammesso Porte – Vincere in Svizzera è stata una bella iniezione di fiducia, non solo a livello personale, visto che non ero al massimo della forma, ma anche per quello di squadra. I ragazzi sono stati fantastici e se penso che la squadra sarà più o meno la stessa, con l’aggiunta di Damiano Caruso e Patrick Bevin, è molto motivante. Dopo un buon ritiro in altura, so che arriverò nella regione della Vandea avendo fatto tutto il possibile per preparare al meglio il Tour”.

Il tasmaniano conta come miglior risultato in carriera in un GT il quinto posto al Tour del 2016, unica top ten che è riuscito ad ottenere, insieme al settimo posto nel lontano Giro d’Italia 2010, quando conquistò la maglia bianca al suo esordio in una corsa di tre settimane. Troppo poco per uno con il suo talento per le corse a tappe che, a 33 anni compiuti, potrebbe avere quest’anno una delle ultime possibilità per dimostrare di non essere un vincente solo nelle gare di una settimana.

Mi piacerebbe arrivare sul podio di Parigi – ha aggiunto l’ex Sky – Come abbiamo visto l’anno scorso (fu messo fuori gioco da una caduta in discesa, ndr) tutto può succedere, per quanto possa suonare come un cliché. Affronterò le cose giorno per giorno, settimana per settimana. Per quanto sia controllato rispetto ad altre corse, è comunque una corsa in bicicletta e ciò porta a molta imprevedibilità. Penso comunque che abbiamo una grande squadra, il percorso si adatta a me e non vedo l’ora di cominciare a correre”.

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