Pagelle Giro di Svizzera 2018, Porte e Quintana subito pronti – Landa, Mollema e Izagirre da rivedere

Richie Porte (BMC), 9,5: Corsa praticamente perfetta del capitano della BMC che si sin dal primo giorno conduce la sua squadra al successo nella cronosquadre. Nei giorni successivi si fa sempre trovare pronto, cercando di muoversi in prima persona anche quando non sembrerebbe il momento. Con l’arrivo delle salite si conferma in ottima forma riuscendo a fare la differenza con un’azione fulminea verso Gommiswald. Il giorno dopo contiene bene la sfuriata di Quintana, pur perdendo brillantezza nel finale. Non entusiasma nella crono conclusiva, ma controlla bene la situazione ormai tranquilla.

Nairo Quintana (Movistar), 9: Arrivato come sua consuetudine da un lungo periodo in patria, il colombiano appare da subito molto concentrato e deciso. Si gestisce bene nelle prime frazioni, sempre perfettamente scortato da un ottimo Daniele Bennati (8), per poi emergere con il passare dei giorni, fino all’appassionante attacco verso Arosa, in cui attacca sin dai piedi della salita conclusiva, con una azione vittoriosa di 25 chilometri. Alla fine perde una posizione a cronometro, che non è un buon segno, ma dimostra che la preparazione per il momento è nella giusta direzione.

Stefan Kung (BMC), 8,5: Primo leader della corsa, resiste in giallo finché può, senza esitare a mettersi anche al servizio del capitano pur con il simbolo del primato sulle spalle. Non pago chiude la corsa con un’altra vittoria, confermandosi fra i migliori cronoman in circolazione, pedina fondamentale di una squadra in cui hanno fatto un lavoro importante e puntuale anche i vari Alessandro De Marchi (7,5)Greg Van Avermaet (7,5) e Tejay Van Garderen (7).

Jakob Fuglsang (Astana), 8: Il danese lo scorso anno vinse a sorpresa il Delfinato, confermandosi con questo terzo posto un corridore che può giocarsi grandi traguardi. Dimostrando ancora una volta solidità in salita come a cronometro, il corridore scandinavo ambisce a crescere ancora per vivere finalmente il Tour de France che ha sempre voluto, in lotta con i big.

Enric Mas (Quick-Step Floors), 7,5: Corre praticamente da solo vista la squadra quasi interamente per le volate, ma si difende molto bene. Pur senza essere appariscente, si gioca sia i successi parziali che un buon risultato finale, che ne mostra una affidabilità crescente, sfiorando il podio per pochi secondi.

Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 7,5: Una vittoria di tappa di autorità e un piazzamento conclusivo, anche grazie ad una discreta crono, che ribadiscono le sue possibilità nei grandi appuntamenti. Ha bisogno di più continuità e forse anche di fiducia in sé stesso per poter confermare più spesso questi risultati che gli appartengono.

Christopher Juul-Jensen (Mitchelton-Scott), 7,5: A forza di provarci il successo tanto cercato arriva. Più volte all’attacco, si impone con una bella azione dalla distanza a Gstaad, unico a resistere al ritorno del gruppo, beffato quando sembrava ormai a un passo dal rientro.

Soren Kragh Andersen (Sunweb), 7,5: Settimana da protagonista per il danese che oltre al grande lavoro per la squadra sin dalla cronosquadre riesce poi a rendersi protagonista in prima persona, cercando più volte il successo che poi arriva a Gommiswald, a compimento di una azione da lontano. Sfiora poi il bis nella crono conclusiva.

Wilco Kelderman (Sunweb), 7: Non brilla, ma considerando da dove arriva, con l’infortunio alla spalla ben più complicato del previsto, il corridore neerlandese può sicuramente ritenersi soddisfatto. Anche se la strada è ancora lunga, la direzione è quella giusta per poter confermare i progressi della passata stagione.

Arthur Vichot (Groupama-FDJ), 7: Da tempo il francese non riusciva ad esprimersi a questi livello, cercando più volte di fare la differenza e riuscendo poi a conquistare anche un discreto piazzamento finale, a conferma di un talento completo, troppe volte frenato dagli infortuni.

Peter Sagan (Bora-hansgrohe), 7: Per l’ottavo anno consecutivo conquista una tappa della rassegna elvetica, portando a 16 il suo totale. A seguire il successo tanti piazzamenti che lo portano a conquistare per il settimo anno la maglia a punti, preparazione perfetta dunque per quanto spera di rifare a luglio.

Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), 7: Un successo molto pesante quello del bresciano, a conferma di una crescita costante che lo porta a potersi confrontare ad armi pari con i grandissimi del panorama internazionale, che conferma di poter battere. I mezzi ci sono, deve solo continuare su questa strada.

Arnaud Démare (Groupama-FDJ), 7: Dopo una lunga pausa di due mesi il francese è chiaramente indietro di forma, ma la corsa elvetica è l’ideale per crescere di condizione con un percorso non eccessivamente duro. Con il passare dei giorni migliora e concretizza con una volata di grande potenza in quella che aveva cerchiato come la sua unica occasione. Con una squadra sempre più costruita intorno a lui regge bene la pressione e si fa trovare pronto.

Magnus Cort Nielsen (Astana), 6,5: Ci prova in tutti i modi, dimostrando ancora una volta qualità fisiche e mentali importanti. Corridore veloce, resistente e capace di superare bene le salite, ha più frecce al proprio arco e le prova un po’ tutte per centrare il bersaglio.

Pavel Sivakov (Sky), 6,5: Aveva una buona occasione per correre da capitano in uno squadrone come il suo e tutto sommato lo fa abbastanza bene, soprattutto sembrando in crescendo con una buona crono conclusiva. Deve crescere e per farlo servono corse e prestazioni come questa, imparando nel confronto diretto, per quanto implacabile possa essere.

Fernando Gaviria (Quick-Step Floors), 6: Il successo non arriva, ma il colombiano c’è, conquistando una lunga serie di piazzamenti. Per uno come lui non vincere è sempre un piccolo dramma, anche se chiaramente non è qui che voleva fare risultato quindi anche la sua continuità può lasciarlo soddisfatto in vista del grande obiettivo.

Michael Matthews (Team Sunweb), 6: Non vince, ma tutto sommato convince. Beffato dal solo Juul-Jensen a Gstaad appare in crescita giorno dopo giorno, fino a confermare anche i suoi progressi a crono l’ultimo giorno, per un ennesimo piazzamento nei dieci (6 su nove tappe) che in una corsa di preparazione lascia comunque soddisfatti.

Sam Oomen (Team Sunweb), 6: Sfrutta le energie residue dal Giro d’Italia per ottenere un piazzamento, a conferma di un talento completo che continua a crescere. Buon regolarista, gli manca l’acuto che possa al momento entusiasmare, ma è probabilmente solo questione di tempo.

Simon Spilak (Katusha-Alpecin), 5,5: Campione in carica, lo sloveno appare sempre indietro. Corridore che solitamente nelle corse di una settimana è capace di giocarsela con i migliori in salita come a cronometro, stavolta soffre regolarmente, limitandosi a rincorrere anonimamente.

Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo), 5,5: Non era un percorso particolarmente adatto a lui, ma altri scalatori son comunque riusciti a mettersi in mostra, mentre lui si è limitato ad inseguire, senza mai convincere. Accumula comunque chilometri importanti inv vista del suo obiettivo, senza brillare, ma senza neanche sprofondare.

Bauke Mollema (Trek-Segafredo), 5: Regolarmente lontano dai primi, al momento è lontano dalla forma necessaria a giocarsela con gli altri big. Ha tre settimane per riprendersi se vuole finalmente ottenere al Tour de France quel risultato di prestigio che da anni ormai insegue senza realmente mai corrispondere le aspettative.

Ion Izagirre (Bahrain-Merida), 5: Il percorso sembrava ideale alle sue caratteristiche, con la possibilità di colpire tanto in salita quanto a crono, invece non si vede praticamente mai, soffrendo quando la strada sale. Molto meglio il fratello Gorka Izagirre (6,5), che a più riprese ci prova con determinazione.

Mathias Frank (Ag2r La Mondiale), 5: Sulle strade di casa ha una buona occasione per provare quantomeno a farsi notare, anche se il percorso non è ideale per lui. Se in passato era più volte riuscito in questa corsa ha lasciare comunque il segno, stavolta fa fatica a restare a galla in una classifica in cui non brilla, chiudendo la corsa praticamente senza essere notato.

Mikel Landa (Movistar), 5: Nei primi giorni sembra intenzionato a farsi vedere, cercando anche di condizionare quella che può essere la lotta interna, invece quando arrivano le salite lo spagnolo scompare, a favore del colombiano. Se aveva bisogno di lanciare segnali importanti non è certo qui che ci è riuscito.

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