Vuelta a España 2023, Jumbo-Visma senza rivali: tripletta sull’Angliru! Primoz Roglic vince, Sepp Kuss conserva la Maglia Rossa

Altro show Jumbo-Visma alla Vuelta a España 2023. Impressionante prova sull’Angliru della formazione neerlandese, che realizza un’altra tripletta (stavolta l’ordine di arrivo è Primoz Roglic, Jonas Vingegaard e Sepp Kuss). Malgrado abbia perso contatto nel finale, l’americano conserva la Maglia Rossa con una manciata di secondi sul danese. Unico a limitare i danni rispetto al terribile trio è Mikel Landa (Bahrain-Victorious), che conclude in quarta posizione, assieme a Kuss, con un ritardo di 19 secondi rispetto al vincitore di giornata, seguito a ruota da Vingegaard.

In classifica generale si rafforza così il dominio del team neerlandese, con Kuss che resta in testa per otto secondi su Vingegaard e 1’08” su Roglic. Respinto dalle durissime rampe del mostro asturiano Juan Ayuso resta in quarta posizione, ma si trova ormai a quattro minuti dal leader, resistendo comunque alla rimonta di Mikel Landa, quinto a 4’16” superando Enric Mas, solo inizialmente in grado di seguire il ritmo sfrenato della Bahrain – Victorious che ha fatto esplodere il gruppo prima che salisse in cattedra la Jumbo-Visma.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Come prevedibile, la partenza è subito molto veloce e sono numerosi i corridori che provano a lanciarsi all’attacco. Tra i più attivi anche oggi c’è Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), che inizialmente riesce ad avvantaggiarsi assieme al compagno di squadra Casper Pedersen e a Thomas De Gendt (Lotto Dstny), ma la loro azione viene presto annullata. Altri drappelli provano a sganciarsi dal gruppo, tra cui uno di 14 uomini comprendente nuovamente Evenepoel, ma il plotone torna nuovamente compatto dopo 20 chilometri di gara. Poco dopo, anche in seguito a una caduta nelle prime posizioni del gruppo che coinvolge corridori di UAE Team Emirates, Ineos Grenadiers, Bahrain Victorious e Burgos-BH, riescono finalmente a sganciarsi in cinque.

Si tratta di Mattia Cattaneo (Soudal-QuickStep), Larry Warbasse (Ag2r Citroën), Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Chris Hamilton e Romain Combaud (Team dsm-firmenich), sui quali provano a riportarsi prima Jacopo Mosca (Lidl-Trek) e Oier Lazkano (Movistar), poi Edward Theuns (Lidl-Trek) e Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost). Gli inseguitori, però, desistono presto, e i cinque battistrada riescono a guadagnare una trentina di secondi di vantaggio sul gruppo. Proseguono tuttavia gli scatti con Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën Team) e Kévin Ledanois (Team Arkéa – Samsic) che provano a lanciarsi all’inseguimento, raggiunti da Jarrad Drizners (Lotto Dstny). Poco dopo si muove nuovamente anche Remco Evenepoel, che raggiunge i primi inseguitori assieme a Jorge Arcas (Movistar Team) e Paul Ourselin (TotalEnergies). Sotto l’impulso dell’ex iridato il ricongiungimento non tarda ad arrivare.

Alcuni uomini come Hugh Carthy (EF Education – EasyPost) e Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty) provano ancora a muoversi, ma ora il gruppo non fa più uscire tenendo un ritmo alto grazie a Dylan Van Baarle (Jumbo-Visma). La prima ora di corsa si chiude così a 49,5 chilometri orari, ma il ritmo non accenna a calare visto che in testa arrivano nuovi scatti grazie alla coppia Soudal-QuickStep, assieme alla quale restano solamente Warbasse, Drizners e Germani, ma dopo poco è solo l’italiano a riuscire a resistere al ritmo sfrenato. Malgrado l’alta velocità il gruppo è ancora in subbuglio e ad allungare a quel punto sono Eduardo Sepulveda (Lotto Dstny), Andreas Kron (Lotto Dstny) ed Edward Theuns (Lidl – Trek), che provano a muoversi prima che si arrivi sul primo GPM di giornata.

Qui tuttavia davanti Evenepoel e Cattaneo accelerano ancora, con Germani stavolta costretto a rialzarsi. I primi inseguitori iniziano la salita con un gap di 30 secondi, mentre il gruppo si trova a un minuto, con un ritmo in calando. Quando la strada inizia a salire ne prova ad approfittare Marc Soler (UAE Team Emirates), che si muove quando la coppia di testa ha intanto guadagnato un altro minuto abbondante. L’azione del corridore spagnolo è decisa e rapidamente inizia a rientrare sui corridori usciti in precedenza, scollinando con un ritardo di 52 secondi dalla coppia di testa, precedendo di poco Germani e Sepulveda, mentre il gruppo conclude l’ascesa con un gap di 2’25”. Nella discesa tuttavia davanti tengono alto il ritmo, respingendo il rientro del corridore iberico, ripreso anche da Germani e Sepulveda, che tuttavia nella pianura che porta all’Alto del Cordal non riescono a dare un grande contributo.

Sulla salita, esaurito il grande lavoro di Cattaneo, Evenepoel prova subito a rilanciare l’azione restando da solo al comando. Dietro di lui Soler stacca gli altri e raggiunge presto l’italiano, che prova ad accodarsi, ma nella salita non tiene il ritmo del belga. In gruppo è invece la Bahrain – Victorious che decide di prendere in mano la situazione con Antonio Tiberi, alzando notevolmente il ritmo. Se Evenepoel conserva il suo vantaggio praticamente invariato sino in cima, dove scollina con un margine ancora di 2’20”, ben diversa la sorte di Soler, che finisce per essere ripreso poco dopo lo scollinamento da un gruppo che spinge a tutta anche in discesa, contrariamente ad Evenepoel, che sembra voler scendere al sicuro.

Conclusa la rapida picchiata, all’arrivo sulle prime rampe dell’Angliru Remco ha perso un minuto con la formazione bahreinita che continua il suo ritmo feroce, imboccando nel tratto più impegnativo con un ritardo di ormai appena un minuto, anticipato di qualche secondo da Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny), che ha provato a muoversi in contropiede senza grande fortuna venendo ripreso a sei chilometri dalla conclusione

In quel momento in gruppo restano ancora solamente Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), Primož Roglič (Jumbo-Visma), Juan Ayuso (UAE Team Emirates), Enric Mas (Movistar Team), Mikel Landa (Bahrain – Victorious), Aleksandr Vlasov (BORA – hansgrohe), Cian Uijtdebroeks (BORA – hansgrohe), João Almeida (UAE Team Emirates), Steff Cras (TotalEnergies), Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious), Cristián Rodríguez (Team Arkéa – Samsic), Juan Pedro López (Lidl – Trek), Einer Rubio (Movistar Team), Wout Poels (Bahrain – Victorious), Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), Romain Bardet (Team dsm – firmenich), Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates), Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny), Ben Zwiehoff (BORA – hansgrohe), Pelayo Sánchez (Burgos-BH) e Abel Balderstone (Caja Rural – Seguros RGA), ma l’elenco è destinato a scendere rapidamente quando si sposta l’ottimo Tiberi, ormai esausto.

Quando Caruso si mette a fare il ritmo saltano infatti ancora altri uomini, tra cui Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe). A sancire la fine dell’azione di Evenepoel, a cinque chilometri dal traguardo, è uno scatto di Romain Bardet (Team dsm – firmenich), subito rintuzzato da Wout Poels (Bahrain-Victorious), che poi risponde anche alla seconda accelerazione del volenteroso scalatore francese. A quel punto il ritmo si impenna ulteriormente e a perder contatto è Joao Almeida (UAE Team Emirates), che preferisce salire del suo passo. Poco dopo tocca, a sorpresa, a Cian Uijtdebroeks (Bora-hansgrohe) e Juan Ayuso (UAE Team Emirates), tanto che davanti restano solamente in sette: Poels, Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious), Mikel Landa (Bahrain – Victorious), Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Primoz Roglic (Jumbo-Visma), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e l’intruso Enric Mas (Movistar), unico a seguire le due terzine.

Lo spagnolo tuttavia dura poco a sua volta, cedendo di schianto. Poco più avanti tocca a Buitrago, sorprendendo il suo capitano Landa che si guarda dietro per capire cosa succede. Poels intanto prosegue il suo ritmo infernale fino a tre chilometri dalla conclusione, quando è Roglic a prendere in mano il ritmo, seguito da Landa e dagli altri due Jumbo-Visma, mentre Poels è costretto a sfilarsi. Landa tuttavia non riesce a tenere e perde progressivamente centimetri, poi metri, poi secondi.

Compreso che lo spagnolo non ne ha, Kuss e Vingegaard si alzano sui pedali e vanno a chiudere il buco che si era formato alle spalle dello sloveano. Dietro intanto si rimescolano le carte con Uijtdebroeks e Almeida che si sono gestiti meglio degli altri, mentre Ayuso e Mas appaiono sempre più in difficoltà. Il trenino Jumbo-Visma entra nei due chilometri finali compatto, ma poco dopo Kuss inizia a faticare, comunicando le sue difficoltà alla radio. Roglic e Vingegaard proseguono invece allo stesso ritmo, senza alcun rallentamento malgrado il compagno in Maglia Rossa abbia perso contatto. L’americano prova comunque a gestirsi e trova in Mikel Landa una ancora di salvezza visto che lo spagnolo non si scompone quando lo riprende e prosegue del suo passo, prendendosi l’americano nella ruota nel suo tentativo di guadagnare su tutti gli altri.

La parte dura della salita è ormai finita, con il tratto finale che chiaramente non cambia quanto successo fino a quel momento. A vincere è così ovviamente Roglic, seguito a ruota da Vingegaard, mentre Kuss va a chiudere il podio superando con una cattiveria agonistica di cui poi andrà a scusarsi con il basco. La nuova tripletta Jumbo-Visma non cambia la classifica generale, perlomeno nelle posizioni, ma ora a Kuss restano appena otto secondi su Vingegaard.

Risultato Tappa 17 Vuelta a España 2023

Classifiche Vuelta a España 2023

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