Omloop Het Nieuwsblad 2024, la Visma rischia ma vince: 1° Jan Tratnik, 3° Wout Van Aert, 5° Christophe Laporte! 9° Matteo Trentin

La Visma | Lease a Bike fa la corsa e vince la Omloop Het Nieuwsblad 2024. Un successo costruito con la superiorità dei numeri da parte della formazione neerlandese che si impone con Jan Tratnik in una volata a due su Nils Politt, con il quale si era avvantaggiato nel finale. Dietro di loro è Wout Van Aert a conquistare la volata del gruppo davanti ad Oliver Naesen (Decathlon-Ag2r La Mondiale) e al compagno Christophe Laporte, anche lui presente in una splendida azione di 25 uomini ripresa sul Bosberg dopo che il team aveva provato a giocare la carta Matteo Jorgenson, partito quando restavano solo sei corridori davanti, di cui tre Visma. Ripreso l’americano è stato un susseguirsi di scatti, fino al momento in cui Tratnik e Politt sono riusciti ad evadere, giocandosi la vittoria dopo aver resistito al ritorno del gruppo, tirato dalla Lotto Dstny in favore di Arnaud De Lie, solo decimo, alle spalle di Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling), nella volata conclusiva, ma anche lui era stato a lungo al comando.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

L’inizio è subito molto veloce, con Samuele Battistella (Astana Qazaqstan), Manlio Moro (Movistar), Frank Van Den Broek (Team dsm-firmenich PostNL) e Jelle Vermoote (Bingoal WB) che attaccano praticamente al chilometro 0. I quattro guadagnano subito una manciata di secondi, venendo raggiunti poco dopo da Lars Boven (Alpecin-Deceuninck), Alexis Gougeard (Cofidis), Sander De Pestel (Decathlon Ag2r La Mondiale), Sean Flynn (Team dsm-firmenich PostNL) ed Elias Maris (Team Flanders-Baloise).

Questo gruppetto trova subito accordo, arrivando a guadagnare fino a poco più di cinque minuti dopo una cinquantina di chilometri di gara. Trascorso qualche altro chilometro, però, il gruppo accelera bruscamente per via del vento laterale, finendo per spaccarsi in più tronconi. Nella prima parte rimangono 23 uomini: Wout van Aert, Christophe Laporte, Tiesj Benoot, Matteo Jorgenson ed Edoardo Affini (Visma | Lease a Bike), Jasper Philipsen e Michael Gogl (Alpecin-Deceuninck), Kasper Asgreen e Gianni Moscon (Soudal-QuickStep), Thomas Pidcock, Luke Rowe, Connor Swift e Ben Turner (Ineos Grenadiers), Alex Kirsch, Jonathan Milan, Toms Skujiņš e Tim Declercq (Lidl-Trek), Arnaud De Lie e Jasper De Buyst (Lotto Dstny), Kenneth Van Rooy (Bingoal WB), Stian Fredheim (Uno-X Mobility), Krists Neilands e Riley Pickrell (Israel-Premier Tech).

Nei chilometri successivi, questo drappello riesce a guadagnare un minuto di margine sul gruppo e a riportarsi a 2′ dalla testa della corsa, continuando a recuperare terreno nell’avvicinamento alla metà gara. Il ricongiungimento avviene ai -110 dalla conclusione, poco prima di iniziare ad affrontare i vari muri che caratterizzano la seconda parte di gara. Dietro, invece, il plotone riesce a riavvicinarsi fino a 30” grazie soprattutto al lavoro di Groupama-FDJ, ma i numerosi cambi di direzione, i tratti di pavé, i muri, le stradine strette e qualche caduta non facilitano l’inseguimento, e i battistrada tornano così a guadagnare qualcosa.

Davanti, gli attaccanti iniziano a perdere alcuni pezzi per via del gran ritmo, che viene ulteriormente elevato dalla Visma | Lease a Bike con Matteo Jorgenson. Il gruppo di testa esplode sotto i colpi dell’americano, con il quale restano senza problemi Wout Van Aert e Christophe Laporte, oltre ai soli Arnaud De Lie, Toms Skujins, Tom Pidcock e Gianni Moscon. L’italiano appare come uno dei più attivi davanti, pronto a rispondere agli scatti del terzetto Visma, provando anche un paio di azioni in prima persona.

Dietro di loro restano Philipsen, Asgreen, De Pestel, Milan e De Buyst, ma solo i primi due hanno forze e interesse per tirare e ovviamente non basta. A raggiungerli per primi sono così Gogle, Gougeard, Swift, Turner, Kirsch, Flynn, Pickrell e Fredheim, ma ormai il gruppo si fa sempre più vicino a questi uomini, mentre i sei al comando proseguono la loro azione con grande convinzione, nonché collaborazione visto che non è solo il terzetto Visma a dettare l’andatura.

Sul Molenberg è Skujins a portarsi davanti, mandando per la prima volta in difficoltà Pidcock, tanto che sono i suoi compagni a quel punto a prendere il controllo del gruppo, finora quasi sempre condotto da Groupama-FDJ e UAE Team Emirates. Sullo strappo successivo è De Lie a portarsi davanti, ma la situazione non cambia. Ripresi gli inseguitori, il gruppo resta in una fase di stallo, mantenuto a un minuto di distacco dal passo regolare degli attaccanti, in cui i Visma continuano a provare qualche accelerazione per testare gli avversari.

Sulle Berendries si muove Skujins che guadagna qualche metro sugli altri, tra i quali fa fatica Pidcock, ma dopo la cima, dove si arriva con distacchi minimi, tornano tutti assieme. In gruppo arrivano nuove accelerazioni, stavolta da parte di Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), ma a fare buona guardia è Jan Tratnik (Visma|Lease a Bike), che lo segue costringendolo a desistere visto che chiaramente non avrebbe collaborato nell’inseguimento. Tirato da Antonio Morgado (UAE Team EMirates), il gruppo perde alcuni protagonisti attesi a 22 chilometri dalla conclusione, quando a terra finiscono Julian Alaphilippe, alla seconda caduta del giorno dopo aver dovuto anche cambiare due volte la bici, Kasper Asgreen e Florian Sénéchal (Arkéa-B&B Hotels).

Quasi contemporaneamente davanti arriva l’attacco di Matteo Jorgenson, al quale non c’è alcuna reazione. Pidcock lo lascia andare, così come Skujins e De Lie, con i tre che inizialmente perdono tempo a guardarsi, concedendo subito una dozzina di secondi allo statunitense, ben protetto dai suoi due compagni. Il battistrada arriva così sul Grammont con venti secondi di vantaggio sugli ex compagni di avventura, tra i quali fa nuovamente fatica Tom Pidcock. Il corridore britannico viene così rapidamente ripreso e staccato da Tim Wellens (UAE Team Emirates), autore di una splendida accelerazione sin dalle prime rampe della salita che gli consente di rientrare anche sugli altri inseguitori una volta arrivato in cima.

Jorgenson conserva appena dieci secondi di vantaggio sul nuovo quintetto, alle cui spalle inseguono ora Pierre Gautherat (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), Nils Politt (UAE Team Emirates), Jasper Stuyven (Lidl-Trek) e Dylan Teuns (Israel – Premier Tech), che hanno a loro volta raggiunto Pidcock, capace stavolta di accodarsi. Ormai esausto, Jorgenson arriva sul Bosberg, ultima difficoltà di giornata, con meno di dieci secondi di vantaggio sugli inseguitori, dove i suoi compagni continuano a fare da stopper, favorendo così il ritorno del gruppo, che improvvisamente riassorbe tutti grazie alla progressione di Ivan Garcia Cortina (Movistar), che porta con sé Jan Tratnik e Dylan Van Baarle, a conferma della grande superiorità della formazione neerlandese.

Appena rientrati e appena ripreso anche Jorgenson è proprio Tratnik a partire, alla cui ruota si accoda subito Politt. I Visma a quel punto fanno nuovamente ostracismo e non si riesce ad organizzare un inseguimento tra coloro che erano ancora leggermente avvantaggiati sul gruppo, ovvero Van Baarle, Van Aert, Laporte, Mohoric, Gautherat, Kung, Skujins, Garcia Cortina, Wellens, De Lie e Teuns. Malgrado il tentativo del corridore svizzero, il gruppo è ormai addosso agli inseguitori visto il gran lavoro della Lotto Dstny, aiutato dagli Uno-X Mobility. La coppia di testa entra a quel punto nei cinque chilometri conclusivi con un vantaggio di 16 secondi, un margine che nessuno riuscirà più a colmare, complice ancora il lavoro nello spezzare i cambi dei compagni dello sloveno.

Classifica Omloop Het Nieuwsblad 2024

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio