Presentazione Squadre 2021: Israel Start-Up Nation

Il vero anno zero per la Israel Start-Up Nation. Dopo aver affrontato nel 2020 il primo anno a livello World Tour con risultati soddisfacenti, la formazione di Sylvan Adams quest’anno cercherà una dimensione ancora più internazionale e competitiva. L’arrivo di Chris Froome ha fatto e farà parlare tanto, ma soprattutto è indicativo delle ambizioni di questa squadra, che cercherà di essere maggiormente protagonista nei GT, dando comunque continuità al buon lavoro dell’ottima stagione in questo senso, cercando di mettersi in evidenza anche nelle altre prove del calendario internazionale grazie ad un organico ricco e variegato.

GLI UOMINI PIÙ ATTESI

Non ci sono dubbi su chi sia l’uomo più atteso. Dell’arrivo di Chris Froome si parla già da luglio e da quel giorno non c’è stata intervista a Sylvan Adams in cui non sia stata fatta menzione del britannico. L’ormai ex Ineos è però reduce da due anni difficili dopo la terribile caduta al Giro del Delfinato 2019 e non è certo che tornerà ai suoi livelli migliori, visto anche il peso della carta d’identità. Di certo, però, il team farà di tutto per metterlo in condizione di tornare il dominatore che si era visto in maglia Sky e lui, dal canto suo, cercherà di ricambiare con le prestazioni. La sua esperienza (e quella di altri uomini arrivati dal CicloMercato), poi, sarà in ogni caso fondamentale per una squadra ancora acerba a questi livelli. Il Keniano Bianco si sta preparando meticolosamente, come suo solito, e ha ferma intenzione di puntare al Tour de France per raggiungere a quota cinque alcuni mostri sacri del ciclismo di tutti i tempi.

Altro uomo d’esperienza è Daniel Martin. All’ultima Vuelta a España, l’irlandese si è mostrato ancora in grado di fare classifica in un GT dopo le due difficili stagioni in maglia UAE. Il suo calendario dovrà incrociarsi con quello di Froome, ma è probabile che anche lui possa avere l’opportunità di fare classifica in almeno uno dei tre GT, magari supportando il britannico in un altro. Inoltre, già vincitore in carriera di Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia, il classe ’86 potrebbe essere un’opzione importante anche per le classiche più mosse, come quelle delle Ardenne o quelle dell’autunno italiano.

Stessa età e profilo molto simile anche per Michael Woods. Dopo il settimo posto nella generale alla Vuelta 2017, complici alcuni infortuni e cadute, il canadese ha tuttavia tendenzialmente fatto più fatica a tenere le tre settimane rispetto all’ex Deceuninck, mostrandosi invece più consistente in quelle di una settimana, oltre che buon cacciatore di tappe ed elementi di spessore nelle corse di un giorno. Nei GT lo vedremo dunque quasi sicuramente lavorare per Froome, mentre nelle Classiche proverà ad arricchire una bacheca che non è piena quanto le prestazioni avrebbero meritato.

Dal CicloMercato per rinfoltire il reparto Classiche è arrivato anche Sep Vanmarcke.  Reduce da due annate difficili, il belga vuole tornare ai suoi anni migliori, quando era uno degli uomini più temuti sul pavé. I primi mesi della stagione saranno quelli fondamentali per capire se l’investimento è stato quello giusto per dare la spinta al team in una specialità in cui sinora non ha brillato. Uomo versatile e completo è l’altro nuovo arrivato Alessandro De Marchi. L’azzurro è capace sia di lavorare per i capitani che di sfruttare le occasioni che gli si presentano per fare risultato in prima persona, come dimostrano i vari piazzamenti al Lombardia e il successo al Giro dell’Emilia nel 2018. Specialista delle fughe, il friulano è anche un grande cacciatore di tappe nei GT e chissà, magari quest’anno potrebbe cercare l’impresa di vincere una tappa al Giro. Negli ultimi anni, poi, continuano i suoi progressi anche nelle prove contro il tempo, che gli hanno fruttato già due medaglie ai campionati nazionali e che spera possano portargli anche nuove occasioni di vittoria.

Dalla CCC con De Marchi arriva poi anche il neozelandese Patrick Bevin. Classe ’91, ha sofferto di parecchi problemi fisici in carriera, ma quando in forma è uno dei migliori specialisti delle prove contro il tempo e anche un discreto finisseur, come ha dimostrato due anni fa al Tour Down Under quando beffò gli sprinter, potendo sfruttare una buona resistenza agli strappi e un discreto spunto veloce in caso di arrivo in gruppetti ridotti. Negli ultimi anni la corsa australiana ha visto spesso protagonista anche Daryl Impey, un altro degli uomini arrivati questo inverno. Il sudafricano è un velocista atipico, capace di resistere anche su strappi solitamente proibitivi per gli altri uomini veloci del gruppo, ma anche di superare piuttosto bene le montagne, dove può rendersi utile alla causa del team. La sua resistenza in salita gli permette di competere anche in quelle corse a tappe di una settimana che non prevedono salite troppo lunghe e lo rende uno degli uomini da seguire con maggiore attenzione nelle classiche.

Per quanto riguarda il comparto salite si attende poi un riscatto da Ben Hermans, James Piccoli Carl Fredrik Hagen, tutti e tre reduci da un 2020 difficile e pronti a vivere un 2021 in cui dovranno probabilmente sacrificarsi di più rispetto a quanto sono abituati. Possono essere elementi molto importanti in supporto ai capitani, con la possibilità di togliersi qualche soddisfazione in alcune circostanze. A guidare il reparto volate (in cui si può comunque inserire anche Impey), invece, sarà l’esperto André Greipel. Il tedesco è un altro di quei corridori reduci da un annata difficile (nel suo caso più di una in realtà), che vuole sfruttare la sua esperienza per tornare ai massimi livelli. A 38 anni, però, l’ex Lotto Soudal dovrà anche gestire le sue energie e potrebbe persino mettersi al servizio dei compagni in alcune occasioni per non ripetere una stagione in cui è riuscito a lanciarsi in volata soltanto una volta al Tour dopo le prime uscite in Australia.

Chi invece in volata si è visto spesso è Davide Cimolai. L’italiano è stato grande protagonista dell’ultimo Giro d’Italia, pur senza mai alzare le braccia al cielo, mostrando di saper gestire anche la presenza in squadra di altri velocisti del suo livello, mettendosi anche a disposizione quando la giornata lo richiede. La sua capacità di resistere agli strappi potrebbe comunque offrirgli qualche occasione in più rispetto ai suoi compagni. Al Giro c’era anche Rudy Barbier, che alla corsa rosa è stato costretto al ritiro proprio nel momento migliore. Il francese comunque nel corso della stagione aveva già avuto modo di esultare due volte al termine di uno sprint, mostrando importanti segnali di crescita che vorrà cercare di confermare nel 2021.

Un successo nella scorsa stagione l’ha ottenuto anche Hugo Hofstetter che con Rick Zabel va a completare un lotto di velocisti intercambiabili, dove il capitano non sarà deciso a priori ma in base alla situazione che si svilupperà in corsa. Il belga è un elemento interessante per alcune classiche del Nord, in cui bisogna sudarsi la volata su strade sinuose e arcigne. Tornando a parlare di Giro d’Italia viene in mente l’impresa di Alex Dowsett nella tappa di Vieste, che di fatto gli è valsa il rinnovo di contratto. Il britannico è soprattutto un cronoman, ma dopo aver ritrovato la vittoria di una corsa in linea dopo tantissimi anni cercherà sicuramente di sfruttare le sue qualità da passista per bissare quella giornata magica, continuando così a portare il suo messaggio di speranza per coloro colpiti da emofilia.

La giornata magica nel 2020 è invece un po’ mancata a Krists Neilands, uno degli elementi più in vista invece nelle stagioni precedenti. Il lettone ha così fermato una progressione che andava avanti da qualche anno, e che l’aveva portato nel 2019 a conquistare ben cinque vittorie, mostrandosi anche in corse importanti al cospetto di corridori di primo piano.. Nella nuova stagione avrà sicuramente le possibilità di rilanciarsi, puntando soprattutto a partecipare alle varie classiche, maggiori e minori, in Belgio, dove potrà contare anche sul supporto di Tom van Asbroeck. Anche il 30enne, dopo un 2019 condito da molti piazzamenti, è incappato in un’annata difficile, nella quale non è mai riuscito a competere per il successo nelle corse disputate. Corridore solido, può essere a sua volta uno di quei corridori su cui fare affidamento per aiutare il capitano di giornata o giocarsi le proprie carte, a seconda delle circostanze.

LE GIOVANI PROMESSE

Non sono molti i corridori sotto i 25 anni in seno al team israeliano, che infatti è la squadra con l’età media più alta in gruppo. Tra i giovani interessanti, comunque, ci sono i due neoprofessionisti del team, gli australiani Sebastian Berwick e Taj Jones. Entrambi, a causa della pandemia e del conseguente lockdown, non hanno avuto la possibilità di correre molto nella passata stagione, ma nelle gare che hanno disputato ad inizio anno sono riusciti lo stesso a mettersi in mostra. Il 21enne Berwick, promettente scalatore, è stato infatti protagonista a febbraio dell’Herald Sun Tour, che ha chiuso al secondo posto alle spalle solamente di Jai Hidley, mentre Jones, velocista classe 2000, ha addirittura conquistato il successo nella seconda frazione del Tour de Langkawi battendo in volata Max Walscheid, e ha concluso sul podio altre due tappe della corsa malesiana. Per ambedue, l’obiettivo in questo primo anno sarà soprattutto quello di ambientarsi nella categoria WorldTour, alla quale Jones approderà solo a partire dal 1° luglio, dopo aver corso i primi mesi con l’Academy della Israel.

Ancora tutto da scoprire è il 21enne Alexis Renard, che nella passata stagione (la prima da professionista) ha avuto modo di partecipare al primo GT della sua carriera, la Vuelta a España, ritirandosi a poche tappe dal termine dopo aver ottenuto anche un bel sesto posto nella nona frazione. Vista la giovane età, il veloce transalpino avrà la possibilità di proseguire la propria crescita con calma, per capire anche che tipo di corridore voler diventare in futuro.

Ci sono poi i corridori di casa Omer Goldstein Itamar Einhorn (oltre all’ormai ventiseienne Guy Sagiv), che dovranno continuare il loro processo di crescita all’interno del team, con l’obiettivo di continuare a dare visibilità al movimento nazionale e di ispirare le nuove generazioni.

LA SQUADRA

Contatti
ISRAEL START – UP NATION
CYCLING ACADEMY LTD
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69710 Tel Aviv
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Sito: https://www.israelcyclingacademy.com
Organico
BARBIER Rudy 18.12.1992
FRA
BEVIN Patrick 15.02.1991
NZL
BIERMANS Jenthe 30.10.1995
BEL
BOIVIN Guillaume 25.05.1989
CAN
BRÄNDLE Matthias 07.12.1989
AUT
CATAFORD Alexander 01.09.1993
CAN
CIMOLAI Davide 13.08.1989
ITA
DE MARCHI Alessandro 19.05.1986
ITA
DOWSETT Alex 03.10.1988
GBR
EINHORN Itamar 20.09.1997
ISR
FROOME Chris 20.05.1985
GBR
GOLDSTEIN Omer 13.08.1996
ISR
GREIPEL André 16.07.1982
GER
HAGEN Carl Fredrik 26.09.1991
NOR
HERMANS Ben 08.06.1986
BEL
HOFSTETTER Hugo 13.02.1994
FRA
HOLLENSTEIN Reto 22.08.1985
SUI
IMPEY Daryl 06.12.1984
RSA
MARTIN Daniel 20.08.1986
IRL
NEILANDS Krists 18.08.1994
LAT
NIV Guy 08.03.1994
ISR
PICCOLI James 05.09.1991
CAN
RENARD Alexis 01.06.1999
FRA
SAGIV Guy 05.12.1994
ISR
SCHMIDT WÜRTZ Mads 31.03.1994
DEN
VAHTRA Norman 23.11.1996
EST
VAN ASBROECK Tom 19.04.1990
BEL
VANMARCKE Sep 28.07.1988
BEL
WOODS Michael 16.02.1990
NZL
ZABEL Rick 07.12.1993
GER
Neoprofessionisti
BERWICK Sebastian 15.12.1999 AUS
JONES Taj 26.07.2000 AUS
Staff
General Manager CARLSTRÖM Kjell 18.10.1976 FIN
Direttore Sportivo VERBRUGGHE Rik 23.07.1974 BEL
Ass. Direttore Sportivo ANDRLE René 01.04.1974 CZE
Ass. Direttore Sportivo COZZI Claudio 14.11.1966 ITA
Ass. Direttore Sportivo DEMOL Dirk 04.11.1959 BEL
Ass. Direttore Sportivo GUERRERO CELAYA Oscar 03.06.1971 ESP
Ass. Direttore Sportivo PEKATCH Dror 15.05.1981 ISR
Ass. Direttore Sportivo PRIDHAM Cherie 22.05.1971 GBR
Ass. Direttore Sportivo SØRENSEN Nicki 14.05.1975 DEN
Ass. Direttore Sportivo VAN LANCKER Eric 30.04.1961 BEL

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