Giro d’Italia 2024, il ritorno di Michael Valgren: “Pensare che poco tempo fa non sapevo neanche se sarei potuto essere ancora un ciclista”

Michael Valgren torna a sfiorare la vittoria ad alti livelli al Giro d’Italia 2024. Reduce da un lunghissimo calvario iniziato con la caduta alla Route d’Occitanie che lo scorso anno lo ha portato a correre con la formazione continental non sapendo neanche se sarebbe potuto essere ancora un ciclista professionista, il danese esce oggi definitivamente dal tunnel grazie alla splendida prestazione offerta nella “sua” Lucca. Un secondo posto, battuto dal solo Benjamin Thomas (Cofidis) che ne conferma il ritorno ai massimi livelli al termine di una tappa in cui si è giocato il successo col piglio e la generosità che ha sempre avuto, con la speranza che possa presto tornare sul gradino più alto del podio.

Oggi c’è stato uno scenario particolare, ma siete riusciti ad approfittarne.
È stata tappa dura, con la Alpecin che ha messo sotto pressione i velocisti, poi la strada si è fatta semplice. Benjamin è venuto da me dicendomi che erano in 6-7 che volevano attaccare dopo il traguardo volante. Inizialmente ho pensato che dopo la caduta di ieri fosse troppo presto e ho detto di no, poi mi sono detto perché no, che bisognava provarci. Alla fine eravamo quattro, forse tre e mezzo, ma abbiamo lavorato bene assieme e siamo arrivati in fondo. Benjamin è un ottimo corridore, è un peccato, ma sono contento di essere di nuovo nella mischia.

Quando ha capito che potevate vincere?
Penso solamente a 3-4 km dall’arrivo perché pensi sempre che il gruppo possa recuperare 10 secondi al chilometro, più o meno. Ma abbiamo continuato a lavorare bene assieme e le cose sono volte in nostro favore. Alla fine, con lo stesso rapporto puoi andare alla stessa velocità. Comunque, tanto di cappello a tutti gli altri che non abbiamo fatto giochini e abbiamo collaborato.

Tuttavia, prima parlavi di tre e mezzo, a chi ti riferivi?
Il ragazzo della Polti dava cambi meno lunghi e meno forti, poi ha attaccato nel finale. Non so… Penso che abbia rotto la collaborazione e ho dovuto fare una volata lunghissima. Ho provato a fare come Magnus Cort, ma non è andata bene. Comunque sapevamo che sarebbe stata difficile, ma alla fine è andata.

Con tuto quello che hai passato, cosa significa questo risultato per te?
Siamo al giro, no? Significa tantissimo. Poco tempo fa non sapevo neanche se avrei avuto un contratto ancora, ma la squadra mi ha aiutato. Sono felice di poter ricambiare e sono grato di poter essere ancora un ciclista.

Lucca è una città speciale per te.
Sì, ho vissuto qui per un anno al mio primo anno da professionista, quando ero alla Saxo. Conoscevo bene gli ultimi 15 chilometri ed è stato bello tornare qui.

È stato un vantaggio per te conoscere bene le strade?
Conoscere la salita era un vantaggio, sicuramente. ma per il resto era semplice e con tutte le tecnologie attuali tutti conoscono tutto, non penso che nessuno fosse sorpreso. Ma quando sei su strade che senti di casa riesci sempre a dare quel qualcosa in più. Ed è questa la sensazione che ho avuto oggi.

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