Israel Start-Up Nation, Chris Froome: “Questo nuovo progetto mi ringiovanisce: voglio lottare per vincere il Tour”

Quello di Chris Froome alla Israel Start-Up Nation è stato un trasferimento che ha fatto parlare tanto fin dalla scorsa estate. Ora, per la prima volta, il britannico ha raccontato del suo passaggio alla formazione israeliana dopo i grandi successi conquistati nelle undici stagioni vissute in maglia Sky. Per il Keniano Bianco questo 2021 rappresenta la grande occasione del rilancio per ritornare al suo livello, dopo la terribile caduta del Giro del Delfinato 2019, per dare poi l’assalto al quinto Tour de France, in vista del quale si sta meticolosamente preparando in California.

Il britannico ha raccontato di come sia nata la trattativa per il suo arrivo nella squadra israeliana e di come questo cambiamento, oltre a dargli nuove motivazioni, possa riguardare anche il suo futuro una volta che avrà smesso con le corse: “È stata una decisione importante venire qui. Quando sono stato contattato da Carlström, mio ex compagno di squadra e ora team manager della Israel, non mi ci è voluto molto per parlare con il patron Sylvan Adams. Abbiamo subito avuto un bel rapporto, grazie alla sua passione. Siamo velocemente arrivati alla conclusione che cambiare squadra dopo tanti anni per me non sarebbe stato solamente un accordo di un anno o due, ma qualcosa che sarebbe durato fino alla fine della mia carriera, potenzialmente anche oltre“.

Ha poi anche spiegato che l’approdo alla corte di Sylvan Adams rappresenti per lui una nuova pagina della sua carriera che dopo tante stagioni nello stesso team aveva bisogno di nuove motivazioni: “Dopo tanti anni con la stessa squadra, era un po’ come un copia-incolla per me. Cambiare squadra, in questo momento della carriera, a 35 anni e dopo un grave infortunio, penso mi possa dare più stimoli e motivazioni. Questo nuovo progetto e questo nuovo capitolo in qualche modo mi ringiovanisce“.

Sicuramente le motivazioni per fare bene in questa stagione non mancano, come si evince anche dalla meticolosità della sua preparazione: “Dalla fine dell’anno scorso cono venuto in California per iniziare a prepararmi alla stagione seguente, trovando un clima decisamente migliore rispetto che in Europa. Oltre al lavoro su strada, ho lavorato molto al Red Bull High Performance Center. Durante l’inverno mi sono concentrato molto sul lavoro di equilibrio, bilanciamento e sulle debolezze che ancora avevo in seguito all’infortunio. Ora mi sento ottimista in vista della nuova stagione”.

Quello della formazione israeliana è un progetto accompagnato anche da una valenza sociale, che guarda anche allo sviluppo del ciclismo in Israele, e Froome ci vede delle similitudini con quanto è stato fatto in Gran Bretagna proprio dalla sua ex squadra: “Un progetto come questo ha grande potenziale, specialmente se lo si guarda da un punto di vista del ciclismo locale. Vedendo a quello che ha fatto la Sky per il ciclismo britannico, dai bambini agli adulti, per avvicinarli al ciclismo, penso che qui si possa fare qualcosa di simile. Spero che in futuro vedremo ancora più giovani ciclisti israeliani”.

Infine, ammette che i suoi obiettivi non sono certo cambiati, col Tour de France sempre in cima ai suoi pensieri: “I miei obiettivi non sono cambiati. Voglio tornare al mio livello migliore, voglio lottare per le vittorie al Tour e agli altri Grandi Giri. Non vedo l’ora inizi la stagione 2021. Spero che possa essere l’inizio di una partnership di successo”.

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