Giro d’Italia 2023, Remco Evenepoel: “Rispetto alla Vuelta dell’anno scorso penso di essere più forte, cercherò di vincere”

Il belga cercherà di "essere al massimo nella terza settimana" ma non esclude di poter prendere sin da subito la maglia di leader: "L'anno scorso, alla Vuelta, abbiamo dimostrato di poterla difendere"

Remco Evenepoel torna al Giro d’Italia e lo fa con l’intenzione di vincere. Dopo aver partecipato all’edizione del 2021, che si era chiusa con un ritiro nella terza settimana a causa delle conseguenze di una caduta, il corridore della Soudal-QuickStep si presenta al meglio a questa Corsa Rosa per cercare di portarsi a casa il successo finale, per quella che sarebbe la sua seconda vittoria in un Grande Giro dopo la Vuelta a España dello scorso anno. Dopo una preparazione molto approfondita, il campione del mondo si presenta al via da Fossacesia Marina nelle migliori condizioni e fiducioso di poter lottare per la Maglia Rosa.

“Nel 2021 ho corso il Giro, ma con un approccio totalmente diverso, mi ero preparato solo sei settimane mentre quest’anno è stato totalmente l’opposto, mi sono preparato per mesi – ha dichiarato Evenepoel – Ho fatto bene in corse WorldTour come l’UAE Tour o la Volta a Catalunya  e soprattutto ho vinto la Liegi due settimane fa, che ha aggiunto fiducia e morale. Rispetto alla Vuelta dell’anno scorso penso di essere più forte, così come rispetto al Giro del 2021. La Liegi è stata l’ultimo step prima del Giro, che cercherò di vincere“.

Il belga cercherà di andare a tutta sin dalla crono inaugurale: “Mi sono preparato bene per questa crono, martedì ho fatto quattro ore sia dietro moto, che allenamento con bici normale, e l’ho alternata con la bici da cronometro. Oggi ho fatto la ricognizione della crono, l’avevo già fatta a novembre ma oggi ho trovato tanto vento contro. Vedremo se e come cambierà, dovremo fare attenzione perché non è facile correre 19 chilometri con vento contro e con una salita come quella finale. Ganna e Kung sono i principali favoriti, il mio obiettivo è di guadagnare più tempo possibile per la classifica generale“.

Il 23enne non esclude di prendere la Maglia Rosa già nella prima tappa: “Sabato sarebbe meglio prendere la Maglia Rosa o magari anche no, vedremo. L’anno scorso, alla Vuelta, ho preso la maglia alla sesta tappa e come team, e anch’io, abbiamo dimostrato di poterla difendere fino alla fine“.

Il campione del mondo ha grande fiducia che la squadra possa supportarlo al meglio su tutti i terreni: “Penso che la mia squadra sia pronta per questo Giro d’Italia, ci sono stati dei cambi rispetto alla Vuelta dell’anno scorso ma erano necessari, anche perché il percorso è molto diverso. Sicuramente, corridori come Cerny e Ballerini saranno molto importanti in pianura, mentre sia Serry che Cattaneo potranno fare bene sia in pianura che in salita. E poi ci sono corridori come Hirt e Van Wilder, che sono prettamente da salita. È una squadra molto equilibrata, una delle più forti se non la più forte, ho molta fiducia nei miei compagni di squadra“.

Evenepoel è dispiaciuto per l’assenza di Fausto Masnada, ma è convinto che chi lo sostituirà farà bene comunque: “Penso che Fausto al top sia uno dei migliori gregari in salita, Ballerini e Catteneo però sono entrambi forti su ogni terreno. Ballerini è stata un’aggiunta dell’ultimo momento, è un corridore forte, che non fa scendere il livello della squadra. È un peccato che Masnada non abbia trovato la forma migliore, perché da italiano aveva anche delle motivazioni extra per correre il Giro”.

Il belga si è detto anche piuttosto preoccupato per i diversi casi di covid in gruppo: “Sicuramente faremo molta attenzione e cercheremo di portare la mascherina, lavarci le mani e prendere qualsiasi precauzione possibile e cercare di perdere meno corridori possibili, bisogna stare molto attenti”.

Il classe 2000 ha poi analizzato la prima settimana di gara: “Le tappe più importanti a eccezione delle crono saranno sicuramente la tappa numero quattro, a Lago Laceno, la sette, con l’arrivo sul Gran Sasso, e la otto con arrivo a Fossombrone, ma tutto sicuramente verrà deciso a fine giro. Prenderò con più tranquillità la prima parte di Giro, a eccezione delle crono, cercherò di conservare le energie perché so che nella seconda settimana Crans Montana e Bergamo saranno già degli arrivi importanti, prima della terza settimana, che è durissima“.

Il rivale principale del portacolori della Soudal-QuickStep sarà ovviamente Primoz Roglic: “L’anno scorso, alla Vuelta, avevo dei subbi su quale fosse il mio livello in montagna rispetto a quello di Roglic, dopo il Catalunya di quest’anno ne ho di meno. Abbiamo dimostrato di essere più o meno allo stesso livello, così come a crono. Io proverò a guadagnare tempo su di lui, però lui è un campione olimpico a cronometro, quindi non sarà facile batterlo. Chiaramente, il Giro è molto differente dal Catalunya, lì ci siamo dati battaglia quasi in ogni tappa, qui ci sono tre settimane e soprattutto ci sono due cronometro importanti nei primi giorni, mentre al Catalunya non c’era neanche un chilometro a crono e dovevamo lottare in ogni tappa. Al Giro sarà difficile ripetere ciò, io voglio essere al massimo nella terza settimana“.

Il campione del mondo non vuole comunque sottovalutare gli altri rivali: “Ineos e Bahrain sono molto forti, potrebbero attaccare con qualche tattica a sorpresa, però la Ineos con Thomas credo che abbia un piano ben preciso. Sicuramente, Bora, Bahrain e anche EF potrebbero cercare di sorprenderci. Anche la UAE ha tanti leader come Vine e Almeida, mentre noi e la Jumbo siamo squadre più incentrate su un solo capitano. Però cercheremo di essere i più flessibili possibile per reagire in caso di grandi attacchi”.

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