Al Giro con la Bardiani #21 | Roberto Reverberi: “Meglio di così non potevamo fare”

Ciao a tutti, 

sono Roberto Reverberi e voglio tracciare un bilancio della Bardiani CSF Faizanè e dei miei ragazzi in questo Giro d’Italia 2021 che abbiamo vissuto assieme a voi lettori di SpazioCiclismo.

Non avendo specialisti e nessuno in classifica, naturalmente oggi è stata una giornata che diventa un po’ una passerella per i nostri ragazzi, che vorrei sottolineare ci sono ancora tutti e otto. Siamo forse una delle due squadre rimaste con otto corridori, nonostante Gabburo sia caduto due-tre volte. Otto corridori che non hanno portato a spasso la bici, ma che sono andati in fuga tutti i giorni. Abbiamo sbagliato due fughe in 19 giorni, di cui una nella tappa di Grado fermata poco dopo il via, altrimenti ne avevamo messi dentro due.

I miei ragazzi son sempre stati protagonisti, purtroppo non è arrivata la vittoria di tappa, ma c’è stata anche un po’ di sfortuna. Carboni ripreso a due chilometri all’arrivo a Guardia Sanframondi dopo aver staccato Campenaerts… il quinto posto di Battaglin a Montalcino, dove è caduto a cinque chilometri dall’arrivo, ma poteva giocarsela perché era un arrivo adatto a lui… Ci sono state diverse situazioni che hanno inciso a sfavore e non ci hanno permesso di vincere una tappa, ma tutto sommato siamo sempre stati in fuga, dando grande visibilità alla squadra, ma abbiamo ottenuto anche tanti piazzamenti se consideriamo che qui si corre con 19 squadre WorldTour, e non tutte hanno fatto quello che abbiamo fatto noi.

Alla fine, credo sia giusto premiare anche le squadre Professional che si rendono protagoniste di fughe e attacchi; anche quando non dovrebbe succedere niente cerchiamo sempre di movimentare la corsa, e non solo nelle tappe di pianura, ma anche quando il gioco si fa un po’ più duro, creando fughe che possono arrivare all’arrivo. Non avendo un uomo di classifica è inutile cercare di tener duro, ci giochiamo le tappe dove si può andare in fuga e rischiare di arrivare dato che abbiamo gli uomini adatti.

Tra i migliori risultati c’è stato sicuramente il terzo posto di Fiorelli, abbastanza inaspettato a Sestola, ma lui ha raccolto anche qualche piazzamento in volata anche se non è un velocista puro. È anche caduto due volte in tappe dove poteva essere protagonista ancora. Anche Marengo si è messo spesso in mostra lottando per la classifica traguardi volanti. Nelle tappe pianeggianti, dove arrivava la volata, era deputato lui ad andare in fuga per classifica fuga e TV, quindi si muoveva sempre lui. Poi recuperava nelle giornate più importanti, dove gli altri cercavano la fuga.

Altra nota positiva è Zana, anche oltre il settimo posto a Stradella. Anche nella tappa di Campo Felice è stato ripreso a 10 chilometri dall’arrivo nonostante la fuga ci abbia messo due ore per partire e lui era sempre dentro tutti i tentativi. Ha 22 anni, ma è forte, non ha timori reverenziali, l’altro giorno ha staccato anche gente più quotata di lui. anche Gabburo a cattolica, ripreso a tre chilometri dall’arrivo, tutti sono stati in fuga almeno una volta.

Per noi il giro è un obiettivo importante e cerchiamo di dare il massimo. A volte va bene, a volte va male, abbiamo fatto anni in cui si sono vinte anche tre tappe al giro. Ci vuole anche un po’ di fortuna, poteva anche venire la vittoria di tappa, ma penso che quest’anno meglio di così non si potesse fare, considerando anche che Visconti è da inizio anno che ha problemi fisici e si pensava anche che non potesse fare determinati risultati. Invece l’abbiamo visto sempre all’attacco, un giorno ha fatto un quinto posto che poteva anche giocarsi la vittoria. Lo stesso Battaglin, dopo Montalcino, è caduto due volte e ha avuto problemi al coccige, l’abbiamo avuto a mezzo servizio.

Abbiamo sempre avuto corridori giovani, questi più esperti fanno un po’ la differenza anche se non ottengono risultati in prima persona, perché sanno come muoversi e cosa dire ai ragazzi, uno come Visconti dà un aiuto concreto anche ai direttori sportivi, diventando una sorta di regista in corsa. Considerato il budget della squadra, dato che ci confrontiamo con squadre WorldTour che hanno un budget dieci volte superiore al nostro, alla Bardiani facciamo i miracoli.

Caro diario, quello che volge al termine è il mio 34° Giro d’Italia e sono soddisfatto di quanto abbiamo fatto e di come si sono comportati i nostri ragazzi. Se dovessi dare un voto io direi un otto alla squadra, poi ci poteva stare la vittoria di tappa come ciliegina sulla torta, ma alla fine la torta è diventata comunque abbastanza buona grazie alla grinta e alle prestazioni che abbiamo espresso su strada. All’ombra del Duomo ti saluto, grazie per aver accolto le nostre emozioni, raccolto i nostri ricordi e le nostre parole in queste tre settimane. L’appuntamento con il Giro è ora nuovamente per l’anno prossimo! 

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