Giro d’Italia 2020, Vincenzo Nibali: “Kelderman il più forte finora, c’è un po’ di preoccupazione per il meteo nella terza settimana”

Vincenzo Nibali arriva in una buona posizione al primo giorno di riposo del Giro d’Italia 2020. Il siciliano si presenta alla fine della prima settimana in quinta posizione, con un ritardo di 57″ dalla maglia rosa João Almeida (Deceuninck-Quick-Step), su cui è lecito nutrire non pochi dubbi sulla tenuta nelle tre settimane. Rispetto ai principali rivali il distacco è minimo, se non positivo: sono solo 27″ i secondi da recuperare a Wilco Kelderman (Team Sunweb) e 18″ a Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), mentre su Jakob Fuglsang (Astana), Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) e Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) può vantare un leggero tesoretto, che varia dai 4″ sul danese ai 27 sul neerlandese.

Il capitano della Trek-Segafredo ha risposto alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa organizzata nel primo giorno di riposo, iniziando dal possibile cambiamento di percorso a causa del meteo: “Il problema delle tappe della terza settimana non riguarda solo me, ma tutti quelli che affronteranno le prossime tappe. Quindi credo che l’organizzazione ha già preparato dei piani B per le tappe in cui il tempo può essere drastico. Un po’ di preoccupazione c’è, ma certamente saremo aggiornati anche noi e cercheremo di vedere come sarà l’andamento del Giro. Io sono più adatto a salite più lunghe, ma questo può cambiare l’approccio al Giro, sia mio sia degli altri nelle tappe che precedono le salite. Attualmente però non lo possiamo ancora decidere. La resistenza alle basse temperature può essere decisiva. Siamo tutti molto tirati, quindi è indispensabile coprirsi bene e alimentarsi nelle tappe fredde”.

Le indicazioni avute dalla prima settimana, comunque, non possono che essere parziali: “In questo momento abbiamo fatto tappe nervose, ma mai salite molto lunghe, se non l’Etna. Finora il Giro è stato tattico, con poco spazio per l’inventiva. Ma come dico sempre, il Giro va valutato giorno dopo giorno e da un giorno all’altro il tatticismo si può sbloccare. Non c’è una vera squadra che può controllare tutta la tappa o il Giro in sé. L’anno scorso nelle cronometro ero andato molto bene, quest’anno ce ne sono state poche per confrontarci e trovare il giusto feeling con la bici da crono. Sicuramente anche a Palermo non è andata male rispetto a Ganna e Thomas che sono partiti con un vento differente. A Valdobbiadene sarà una cronometro ondulata, non semplice, ma con grandi rettilinei in cui gli specialisti possono spingere. Cercherò di difendermi, come ho sempre fatto”.

Nibali ha poi dato uno sguardo alla situazione attuale nella generale: “Guardando la classifica in questo momento, la posizione in gruppo che copro è giusta. Abbiamo fatto un solo arrivo importante come l’Etna, ed è stato un punto chiave. In questo momento della stagione è un Giro molto strano, come nel Tour abbiamo visto molti attori anche per il Giro è lo stesso. Quest’anno è stato beffardo, per via della preparazione, del timing per arrivare agli appuntamenti principali e non è semplice cercare di programmare all’improvviso la stagione”.

Qualche battuta sulla positività al coronavirus di Simon Yates: “La positività al coronavirus di Yates mi ha un po’ preoccupato, ma finora sembra meno virulento di quanto accadeva in primavera. Siamo molto attenti e cerchiamo di tenere le distanze con il pubblico. Spero che Yates possa tornare presto in bici, come ha fatto Ciccone”.

Infine le considerazioni sugli avversari: “Martinelli è un grande stratega, lo conosco molto bene. Sono d’accordo con lui, non bisogna concentrarsi solo su Fuglsang ma anche su Kelderman e Kruijswijk, che è uno dei corridori che può crescere di condizione nella terza settimana. Ho grande considerazione anche di Fuglsang, bisogna concentrarsi sui principali rivali. Difficile fare un paragone tra tutti i miei avversari, Kelderman è stato quello che è andato più forte finora, fin dall’Etna. Anche ieri nel finale si è presentato pronto. Anche Jakob comunque sta molto bene. Non so se Almeida sarà pericoloso fino a Milano, forse neanche lui sa dove può arrivare. Tutti lo conosciamo pochissimo, ma in futuro ne sentiremo parlare”.

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