Parigi-Roubaix 2023, la scelta dei tubeless potrebbe essere la responsabilità delle tante cadute?
Luke Rowe e Vincenzo Nibali hanno dato la loro lettura di quanto successo nell'Inferno del Nord spiegando che secondo loro i tubeless non sono la soluzione più sicura in gruppo
I tubeless sono stati fortemente criticati dopo la Parigi – Roubaix 2023. Sempre più squadre, infatti, in gruppo stanno adottando queste ruote prive di camera d’aria, ma qualcuno non la ritiene la scelta più sicura in certi tipi di corse. Domenica scorsa, durante l’Inferno del Nord, sono stati tanti i corridori a cadere durante la gara, con le ruote che si sono rotte in maniera molto strana e pericolosa, come successo nella foresta di Arenberg a Derek Gee (Israel-PremierTech). Attraverso canali separati Luke Rowe (Inoes Grenadiers), presente in corsa domenica, e Vincenzo Nibali hanno provato a dare una spiegazione a quanto successo.
“Adesso tutti corrono con i tubeless – ha dichiarato il britannico nella puntata di questa settimana del podcast Watts Occurring – mentre l’anno prima era cinquanta e cinquanta e l’anno prima ancora tutti correvano con i tubolari. Adesso tutti corrono con i tubeless e se fori, perdi subito tutta la pressione all’istante”.
Il classe 1990 ha parlato di uno speciale accorgimento tecnico, chiamato in inglese liner, che consiste nell’applicare una specie di fodera alla ruota che permette di limitare questo problema: “Credo che molte squadre non usino i liner, ma stanno mettendo a rischio la propria vita. Credo veramente che questa sia la causa delle tante cadute alla Parigi – Roubaix […] Con i liner se fori la ruota mantiene la forma e un po’ di pressione”.
Anche lo Squalo dello Stretto ha sostenuto questa teoria, prima con una storia su Instagram e poi condividendo le sue impressioni durante una puntata della Squalo TV: “In una corsa come la Parigi – Roubaix i tubolari sono ancora la scelta più sicura, perché se fori la ruota non esce e riduci il rischio di caduta […] So che i tubeless sono più performanti: Colbrelli ha vinto la sua Parigi – Roubaix con questa tecnologia con una piccola foratura, ma credo che si debba ancora migliorare, soprattutto per condizioni estreme come il pavé”.
All’ex professionista ha risposto l’amico Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), difendendo, invece, i tubeless: “I meccanici della mia squadra mi hanno spiegato quanto i tubeless siano migliori. Ti posso assicurare che la differenza è grandissima: stiamo parlando di circa 10 watts a 45 km/h e questa è la velocità di Parigi – Roubiax e Giro delle Fiandre”.
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