Team Medellin, Miguel Ángel López: “Non mi sono dopato e il mio passaporto biologico è pulito”

Miguel Ángel López continua a cercare di difendersi. Dopo essere stato licenziato dalla Astana Qazaqstan per un suo coinvolgimento in un’indagine per doping, il corridore colombiano si è sempre dichiarato innocente. Anche adesso che sta svolgendo le prime pedalate dell’anno con la maglia del Team Medellin cercando da capire cosa aspettarsi dal 2023 continua a ribadire la sua posizione, come fatto anche davanti ai microfoni di ADN Cycling. Il classe 1994 ha pure ripercorso gli ultimi mesi, a partire dalla temporanea sospensione ad agosto, sempre per lo stesso motivo.

“La prima sospensione è stato semplicemente un brutto episodio che può capitare, un’incomprensione – ha dichiarato il nativo di Pesca – Non ho nulla di cui pentirmi, perché non mi sono dopato e il mio passaporto biologico è pulito. Poi da un momento all’altro il terreno ha iniziato a tremare sotto i miei piedi. È stato molto difficile, improvvisamente mi sono trovato senza una squadra, era il 15 dicembre. Quasi Natale”.

Per me questi sono stati anni molto complicati – ha aggiunto – La Movistar non era la scelta giusta per me e neanche nel 2022 è stato semplice e rimanere concentrato era molto complicato. Ma ho 28 anni, vado per i 29, quindi mi vedo ancora lottare nel WorldTour. Nessuno è perfetto, tutti commettiamo degli errori, quindi devi superarli e guardare avanti“.

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