Direct Énergie, Terpstra pronto ad affrontare nuove sfide

Niki Terpstra affronterà la stagione 2019 con la nuova maglia della Direct Énergie. Passato un po’ a sorpresa dalla Quick-Step ad una formazione Professional, il 33enne neerlandese vincitore di E3 e Giro delle Fiandre nel corso di questa stagione, spiega in un’intervista all’Algemeen Dagblad le motivazioni che lo hanno portato a cambiare squadra a questo punto della propria carriera. Innanzitutto rifiuta il soprannome di Flandrien, preferendo quello di Leone olandese delle Fiandre.

Un fattore importante è stato quello economico, ma non è stato il solo: “Naturalmente ho avuto un’ottima offerta a Direct Énergie – afferma – Ma mi sono anche seduto a un tavolo con Ramona (la moglie, n.d.r.). E se avessi ricominciato a correre su Quick-Step per un anno? Quale sarebbe stata la sfida? Sarebbe stata di nuovo la stessa“.

L’ostacolo più grande è quello della lingua, quindi si sta impegnando a studiare il francese: “A scuola ho abbandonato il francese il più rapidamente possibile. Ho sempre pensato: non ne avrò mai bisogno. Ma invece è necessario per i francesi, perché pensano ancora che il mondo ruoti attorno alla Francia. Ho libri di testo sul mio telefono. Li guardo principalmente quando sono in auto. Voglio integrarmi in questa squadra e farò del mio meglio per riuscirci”.

Terpstra ha quindi affermato come i risultati raggiunti quest’anno sono stati aiutati anche dal ritiro di Tom Boonen a fine 2017: “Dopo che si è ritirato, c’è stata meno attenzione su un solo uomo. Questo è stato un bene per la squadra nella sua completezza. Anche se non ho mai avuto problemi ad essere in squadra con Tom”.

Infine, ha espresso un suo giudizio riguardo al sistema economico che sorregge le squadre di ciclismo: “I budget delle squadre sono diventati molto grandi. Tutti quei big devono essere pagati, e ci deve ancora essere molta pubblicità sulla maglietta. Non ci sono entrate dallo stadio, nessun diritto TV. Il modello di guadagno del ciclismo non funziona, ma non è così facile da riformare”.

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