Astana, Miguel Ángel López al 100% sul Giro per “migliorare il piazzamento di quest’anno”

Miguel Ángel López si pone già come uno degli uomini più attesi del Giro d’Italia 2019. Il colombiano tornerà al via della Corsa Rosa con importanti ambizioni, dopo aver chiuso l’edizione di quest’anno al terzo posto, con maglia bianca annessa. Si tratterà di uno snodo importante per la carriera del giovane scalatore, 25 anni a febbraio, che poi è riuscito a concludere sul podio anche la Vuelta a España 2018, dando prova di doti di resistenza che potrebbero portarlo lontano nei prossimi anni.

Intervistato da Marca.com, ha spiegato come è nata la decisione di tornare al Giro: “La decisione è stata presa con l’idea di migliorare il piazzamento di quest’anno, come ovviamente Jakob ha intenzione di farlo al Tour, abbiamo deciso di puntare alla generale del Giro come obiettivo per fare grandi cose”.

Ha inciso su questa scelta anche il tracciato: “Lo trovo più favorevole rispetto al precedente. Il primo giorno è un prologo che con i suoi due chilometri e l’arrivo in salita che tornerà utile. C’è poi un’altra prova contro il tempo a metà con una parte finale in salita, più di sette chilometri, che ci favorisce. E la crono dell’ultimo giorno è breve e i distacchi maturati in precedenza saranno sufficienti. Soprattutto quelli dell’ultima settimana, che è molto impegnativa”.

Secondo una prima analisi sommaria, Lopez pensa che questo percorso consenta di “arrivarci un po’ più rilassati”, a differenza di quest’anno, quando già alla quarta tappa c’era l’arrivo in salita dell’Etna che imponeva di “iniziare il Giro molto in forma, quasi al 100%”. Precisa quindi che dopo il prologo di saranno dieci giorni tranquilli “che non saranno facili ma che non avranno salite difficili. Sarà sufficiente arrivare al 90% e poi prendere il restante 10% in quei giorni per affrontare con più forze l’ultima settimana”.

L’essere salito sul podio in due GT gli ha dato la giusta dose di esperienza per migliorare ancora: “Ha significato molto, sono state le cose più importanti della mia carriera fino ad ora. Abbiamo fissato i nostri obiettivi anno dopo anno con l’intenzione di farlo sempre meglio”.

Il Giro sarà l’obiettivo principale, ma soltanto dopo deciderà se prendere parte a Tour o Vuelta: “Sarò concentrato al 100% fino al Giro e poi ci sarà un mese per analizzare e pensare all’opzione migliore. Preferisco lasciarlo in stand-by, perché al Giro saranno tre settimane molto difficili” aggiunge, sottolineando che “Tutto dipenderà da come finisce, da quale umore avrò”.

Dopo un inizio di carriera condizionato anche da molte cadute, nel 2018 finalmente tutto è filato liscio: “Le mie cadute sono ormai alle spalle anche perché sono maturato un po’. E sono grato alla pazienza della mia squadra, all’esperienza che mi danno altri compagni di squadra. Se cadi una volta e poi un’altra e un’altra, finisci per avere paura e quel pizzico di sfiducia ti entra nella testa. Pensi soltanto che ‘cadrò di nuovo’. Ma ho già ripreso fiducia e i risultati aggiungono molta motivazione”.

Il colombiano è convinto che la squadra, nonostante la partenza di un uomo come Valgren, sia comunque competitiva: “Grandi corridori se ne sono andati, ma ci sono stati anche ingaggi buoni. Siamo persino più forti dell’anno scorso” aggiunge in merito. Tra questi c’è Ion Izagirre, che sarà il suo gregario principale al Giro: “Verrà per aiutarmi con l’obiettivo di fare un Giro eccellente. La mia squadra mi aiuterà, come in tutte le competizioni”.

L’unica incognita resta la cronometro, specialità nella quale però si stanno impegnando a migliorare: “Stiamo cercando il modo per migliorare. Se ci concentriamo e mettiamo più interesse nella cosa, con un lavoro specifico saremo più vicini ai migliori” ha quindi concluso.

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