Mastromarco Sensi Nibali, Michael Antonelli ha intrapreso un lungo percorso di riabilitazione

Michael Antonelli non si arrende e ha cominciato un lungo ed impervio percorso di riabilitazione. Vittima di un bruttissimo incidente lo scorso agosto alla Firenze-Viareggio, il giovane sammarinese, classe ’99, è in coma da allora. Se inizialmente la situazione sembrava disperata, nelle ultime settimane si è stabilizzata, confermando l’attaccamento alla vita di questo sfortunato ragazzo. Il 5 ottobre Michael è stato trasferito dall’ospedale di Firenze a quello di Imola, che è uno dei principali poli a livello nazionale per la riabilitazione intensiva delle persone colpite da lesioni midollari e per la riabilitazione delle lesioni cerebrali acquisite. In queste prime tre settimane di ricovero presso la struttura, il corridore della Mastromarco Sensi Nibali ha iniziato un lungo percorso riabilitativo assistito da uno staff medico di specialisti di altissimo livello, i migliori in Italia in questa settore.

A fare il punto della situazione è il DS della squadra toscana Gabriele Balducci, che fin dal giorno del tragico incidente è rimasto accanto al suo corridore: “Bisogna essere ottimisti ma senza perdere d’occhio la realtà della situazione – spiega – Le condizioni continuano a essere difficili, la cosa certa è che Michael è un lottatore altrimenti non sarebbe ancora qui con noi. Ora in certi momenti Michael riesce a tenere un occhio aperto. I medici dicono che il suo è uno stato di minima coscienza. E’ sempre in terapia intensiva e costantemente monitorato. Ogni giorno è seguito dai fisioterapisti  Noi gli abbiamo parlato e sono certo che ci ha riconosciuti e che ci ha sentiti. Stiamo costruendo la squadra per il 2019 e ci tengo a sottolineare che ai dodici corridori in rosa ne va aggiunto uno, il tredicesimo Michael Antonelli, lui è e rimane un corridore della Mastromarco Sensi Nibali. Abbiamo parlato con i famigliari di Michael che hanno espresso la volontà che sia la squadra a continuare a farsi portavoce di questa situazione verso l’esterno. Siamo tutti certi che lo staff medico e i fisioterapisti qui all’Istituto di Montecatone faranno il possibile, e l’impossibile, per lui ma sappiamo anche che questo potrebbe non bastare, però fino ad’ora Michael ha sempre reagito e ci ha insegnato che non bisogna mai smettere di sperare e soprattutto di lottare”.

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