Volta a Catalunya 2024, Stephen Williams senza rimorsi: “Ho attaccato in salita ma non sono riuscito a resistere”

Dall’attacco alla rassegnazione per Stephen Williams nella tappa finale della Volta a Catalunya 2024. Una giornata piena per il corridore della Israel – Premier Tech, capace di conquistare un convincente quarto posto alle spalle del solito Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), vincitore di ben quattro tappe nella corsa catalana, e dei francesi Dorian Godon (Decathlon AG2R La Mondiale) e Guillaume Martin (Cofidis). Uno sprint serrato quello che ha chiuso la rassegna iberica al termine di una tappa che ha visto il britannico protagonista di un bel tentativo in salita, al quale a rispondere è stato Pogacar in persona.

Quando siamo arrivati ai piedi dell’ultima salita ho deciso di attaccare – commenta il classe 1996 – Mi sono accorto subito di aver guadagnato 5-10 secondi. Sfortunatamente però poi Tadej mi ha raggiunto insieme ad un gruppo con Mas e Bernal e tutti i primi della classifica generale, che a quel punto erano in lotta fra loro”.

Nonostante un’ottima condizione messa in mostra anche durante la prima tappa, con l’arrivo a Sant Feliu de Guixols, gli sforzi del vincitore dell’ultimo Tour Down Under non sono stati sufficienti per permettergli di fare la differenza: “Ho provato anche ad attaccare in discesa, ma mi hanno seguito e poco dopo lo scatto di Joao Almeida ha permesso a Pogacar di mettersi a ruota e di aspettare la volata, che ha potuto fare da dietro. Io invece ho dovuto chiudere il buco a circa 800 metri dall’arrivo e non avevo più energie nel finale.”.

Per la formazione israeliana rimane comunque positivo il bilancio di questa Volta a Catalunya, con una vittoria nella prima tappa e diversi piazzamenti: “Sono comunque orgoglioso di come hanno corso i miei compagni oggi – conclude Williams – sia nella prima metà di gara che nel finale dove mi hanno concesso la possibilità di giocarmi la vittoria. Mi dispiace non aver vinto ma credo che nel complesso sia stata una buona tappa e una buona corsa per me e per tutto il team”.

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