UAE Team Emirates, Pavel Sivakov: “Tadej Pogacar è l’uomo di riferimento in ogni corsa a cui partecipa, ma avrò le mie occasioni”

Pavel Sivakov pronto a mettersi al servizio di Tadej Pogacar. Lasciata la Ineos Grenadiers per avere maggiore spazio in prima persona, il corridore franco-russo ha scelto i grandi rivali della UAE Team Emirates, nella quale ovviamente troverò lo sloveno come riferimento assoluto di un team nel quale spera comunque di avere maggiori possibilità di quante avute in questi anni con il team britannico. Passato professionista con l’allora corazzata di Dave Brailsford nel 2018 dopo ottimi risultati tra i dilettanti che sembravano lanciarlo verso una carriera di primissimo piano, il classe 1997 non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio di quel tipo, complici anche alcuni infortuni e un problema con le discese non del tutto risolto.

Nel finale della stagione appena conclusa è riuscito comunque a trovare spazio in prima persona, chiudendo l’anno con una buona campagna autunnale nel nostro paese, che è anche il suo di nascita. A spiccare è il successo al Giro della Toscana, dove ha saputo mettere in difficoltà anche il suo futuro capitano, imponendosi alla fine di forza sul campione olimpico Richard Carapaz. Una prestazione che chiaramente lo ha rilanciato per alcuni tipi di corse, anche se ovviamente il suo resterà un ruolo da comprimario, spesso proprio al fianco del due volte vincitore di Tour de France.

“Lui è l’uomo di riferimento in ogni gara a cui prende parte – spiega a The Cycling Podcast – Sarò al suo servizio se partirò con lui in una corsa, non vedo l’ora di farlo […] Ma anche io ho le mie occasioni. Ne abbiamo già parlato. Probabilmente mi sarà permesso di correre per conto mio in corse come la Vuelta a la Comunitat Valenciana e la Parigi – Nizza. Avrei potuto rivendicare la leadership assoluta con altre squadre, ma il livello della UAE Emirates è molto alto”.

Il 26enne di San Donà di Piave si mostra comunque tranquillo rispetto ai suoi spazi, avendo notato che in questi anni il team emiratino ha saputa dare opportunità anche ad altri uomini, bilanciando le possibilità di un organico di altissimo livello. “Qui tutti hanno la loro occasione“, aggiunge infatti con fiducia.

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